Nino Esposito in collegamento con La Vita in Diretta per fare chiarezza sulla vicenda delle feste dei neomelodici a Napoli. Il programma condotto da Alberto Matano ha realizzato un’inchiesta su quanto avvenuto a La Sonrisa, a Sant’Antonio Abate, dove è scattato l’allarme coronavirus. Dopo alcuni eventi pubblici sono stati registrati una trentina di casi, tra cui quello di Rita Greco, vedova del defunto don Antonio Polese. Il 10 agosto il ristorante è stato chiuso per i contagi e la task force regionale ha chiesto la lista delle persone che hanno partecipato alle serate. Questa lista è arrivata incompleta e in ritardo. D’altra parte, ci sono casi come quello di Nino Esposito, sosia di Nino D’Angelo, che non è stato contattato dall’Asl per il tampone. Il cantante neomelodico allora ha dovuto farlo privatamente per tornare a lavorare. «I cantanti che si sono esibiti quella sera erano tutti ospiti. Eravamo amici della festeggiata e abbiamo cenato».
NINO ESPOSITO PROVOCA ALBERTO MATANO E…
Nino Esposito ha raccontato a La Vita in Diretta di aver saputo dal web della vicenda, poi dalla festeggiata. «Dato che canto per la gente sono andato subito a farmi il tampone». Quando la giornalista gli ha chiesto conferma sul fatto che fosse un tampone e non un test sierologico, il sosia di Nino D’Angelo ha risposto facendo scoppiare i presenti a ridere: «Ho fatto quella cosa che si mette nel naso, come si chiama mo? Sono un tipo ansioso». Nino Esposito ha poi raccontato di averlo fatto privatamente: «Se avessi aspettato l’Asl forse sarei stato ancora aspettando, non mi ha chiamato nessuno». Quindi è stata sua premura: «Io canto per la gente, ho a che fare anche con anziani, che sono più deboli. Rischiavo di trasformarmi in un killer». Il sosia di Nino D’Angelo ha voluto anche ribadire che le esibizioni comunque avvengono a distanza. Poi ha chiesto ad Alberto Matano: «Perché questo attacco contro i neomelodici e poi nessuno dice niente ai politici quando fanno manifestazioni in piazza senza mascherine?». Il conduttore gli ha spiegato che era suo dovere parlarne per cronaca, quindi gli ha chiesto di cantare per concludere il collegamento.