No all’accordo tra il Regno Unito e l’Unione europea sulla libertà di movimento dei giovani tra i 18 e i 30 anni. L’iniziativa, proposta da Ursula von der Leyen, è stata bocciata da Rishi Sunak sul nascere: non ci sarà dunque alcun accordo. La presidente della Commissione europea aveva prospettato l’ipotesi di contattare i leader dei Paesi membri per discutere del progetto e portare avanti un accordo comune con Londra, che però non ha approvato neppure l’idea. Nonostante questo, il primo ministro si è detto aperto a programmi bilaterali con singoli Paesi.
“La libertà di movimento è terminata con la Brexit” ha precisato inoltre un portavoce del governo inglese, come spiega il Corriere.it, aggiungendo poi: “Non introdurremo uno schema di mobilità giovanile che valga per tutti i paesi dell’Unione”. Possibile però, come spiegato da Sunak, che il Paese faccia accordi singoli con vari Stati, come già accade con dieci di questi. Il Regno Unito, infatti, ha accordi tra le altre con Australia, Nuova Zelanda e Canada: questi prevedono un visto agevolato di 24 mesi per quei giovani tra i 18 e i 30 anni (o 35) che hanno almeno 2,530 sterline di risparmi (circa 2,900 euro).
Brexit, così è cambiata l’immigrazione
Nonostante la bocciatura della proposta di Ursula von der Leyern sulla libertà di movimento dei giovani tra i 18 e i 30 anni tra Europa e Regno Unito nonostante la Brexit, il governo Sunak avrebbe lasciato aperte le porte per le negoziazioni per il raggiungimento di un accordo sul visto anche con alcuni Paesi europei, in particolare la Francia. La Commissione, però, aveva proposto un accordo unico con l’Unione Europea proprio per evitare il trattamento differenziato di cittadini europei: niente che interessi a Londra, visto la netta bocciatura di Sunak.
Dopo la Brexit, l’immigrazione in Gran Bretagna è cambiata radicalmente. Gli arrivi nei 12 mesi precedenti al giugno 2023 sono stati 1.2 milioni, ma solamente 129.000 sono stati i cittadini europei che si sono trasferiti nel Regno Unito: 968.000 persone sono giunte da altri Paesi. Il nuovo accordo con l’Unione Europea avrebbe permesso al flusso di tornare ai livelli pre-Brexit ma il governo non sembra intenzionato a percorrere una strada simile.