Come è morta la povera Nora, la 15enne di Verona trovata senza vita nelle case popolari? Lo sta cercando di capire Storie Italiane
Storie Italiane ha trattato anche oggi il caso di Nora, la giovane 15enne morta in una casa popolare di Verona, forse dopo essere stata drogata e violentata. Una situazione molto complessa, quella della 15enne, che non aveva finito le scuole dell’obbligo e che era stata nella comunità di San Patrignano. Storie Italiane ha letto in diretta tv una denuncia della mamma (ne ha fatte in totale 147) ai carabinieri di Verona fatta il 7 agosto del 2024, nei confronti di una 22enne brasiliana, che secondo la madre sarebbe colei che avrebbe portato sulla brutta strada la povera Nora.
Lo zio di Pamela Mastropietro, ospite in studio a Storie Italiane, aggiunge: “Qui bisogna indagare eventuali responsabilità di chi doveva intervenire prima, altrimenti vanno a farsi friggere tutti i discorsi sulla prevenzione. Le famiglie devono rivolgersi alle istituzioni trovando le risposte giuste”. Perchè la brasiliana non è stata sentita quindi? Ci si domanda in studio: “Queste denunce sono state lasciate nel cassetto?”, si interroga Eleonora Daniele.
NORA, 15ENNE DI VERONA “NON HANNO FATTO NIENTE”
Olga Mascolo, inviata che sta seguendo il caso, domanda alla madre di Nora: “Non si è mosso niente in questo periodo, niente”. Secondo la Daniele: “Qua si doveva attivare di tutto e non è stato attivato un bel niente, ma nessuno ci risponde”.
Come è morta quindi Nora, e soprattutto, cosa è successo prima del suo decesso? La madre attende giustamente risposte, vuole capire la verità ma al momento la situazione sembra molto ingarbugliata. Antonio Marziale, in collegamento, aggiunge: “Ci sono delle responsabilità e qui c’è una concatenazione di responsabilità. Il peso della madre di Nora dobbiamo portarcelo noi come società ma soprattutto le istituzioni che non sono intervenute, non hanno fatto celermente quello che andava fatto”.
NORA, 15ENNE DI VERONA: LE PAROLE DELLO ZIO DI PAMELA MASTROPIETRO
Per Maria Rita Parsi: “Così si perde la fiducia di andare a denunciare. Questa mamma da chi è stata ascoltata? Tu fai una denuncia di quel genere e non si muove niente? E’ la cronaca di una morte annunciata, sai che finirà in un modo ma non fai nulla per impedirlo. Questo è drammatico e va segnalato”. Nora era seguita da tempo dagli assistenti sociali, racconta l’inviata di Storie Italiane, ma non sono riuscite a fare nulla concretamente.
Per lo zio di Pamela Mastropietro: “Si possono fare tutte le leggi che si vogliono ma a volte ci scontriamo con l’ipocrisia. La droga è un vano rimedio alle fragilità di una ragazzina di 15 anni e ci sono lacune nel sistema. C’è una comunità a cui questa ragazza era stata affidata, c’è il grido d’allarme della madre rimasto inascoltato e mi sembra di rivedere la storia di Pamela e di altri ragazzi. Chi sbaglia deve pagare tanto nelle istituzioni quanto poi chiaramente chi commette reati gravi come lo spaccio di stupefacenti, ci vuole il coraggio di trovare le responsabilità, ovunque esse siano, altrimenti è solo ipocrisia. Possiamo stare a parlare per ore ma altri casi come questi si ripeteranno”.
