Tra le usanze della Notte di San Silvestro c’è anche quella delle lenticchie che di solito si mangiano il 31 dicembre. A Roma tengono molto a questa tradizione, tanto che nonostante l’abbuffata del cenone decidono di aspettare la mezzanotte per mangiare un pezzo di cotechino con le lenticchie. Leggenda narra che sia ben augurante prendere le lenticchie con le mani e mangiarne per iniziare un numero dispari. Secondo la tradizione romana questo viene fatto perché porterebbe fortuna dal punto di vista economico. Si dice infatti che chi mangia le lenticchie alla fine dell’anno nel seguente avrà degli introiti molto interessanti in vista dell’anno successivo. Sarà vero? Nel dubbio perché non provarci? (agg. di Matteo Fantozzi)
LEGGENDE FALSE
Vi siete mai chiesti perché il 31 dicembre viene chiamato anche ‘la notte di San Silvestro’? Tutto nasce da una semplice coincidenza del calendario. La vigilia di Capodanno coincide infatti con il giorno della morte di Silvestro I, il 33° vescovo di Roma che, dopo 21 anni di papato, morì il 31 dicembre del 335 d.C. Eppure non mancano leggende false rispetto a questa giornata così particolare, che sancisce la fine di un anno. Non è stato però sempre così: basti pensare che fino al Settecento ognuno festeggiava il Capodanno quando più gli era consono e secondo le proprie usanze. A Venezia ad esempio l’anno iniziava il primo marzo, mentre a Firenze il 25. In Francia cominciava con la Pasqua. A Bisanzio era il primo settembre. Nessuno, dunque, aveva un giorno stabilito che fosse uguale per tutti. (Aggiornamento di Anna Montesano)
LA NOTTE DI SAN SILVESTRO, TRA USANZE E TRADIZIONI
Notte di San Silvestro, ci siamo: giunti al culmine di quello che indubbiamente è stato un anno da dimenticare, e nell’attesa che il prossimo sia migliore del 2020 che ci stiamo per lasciare alle spalle, l’appuntamento con la vigilia di Capodanno resta comunque un ‘must’ e stavolta lo sarà ancora di più per esorcizzare gli scorsi dodici mesi da incubo e poi perché, appunto, certe tradizioni non si possono abbandonare, nemmeno in mezzo a una pandemia e pur nel rispetto delle norme igienico-sanitarie vigenti che impediranno feste di piazza e situazioni di convivialità troppo spinte. Ma perché in Italia, e non solo, è così sentita la notte di San Silvestro e quali sono le usanze, i riti (ma chiamiamole pure anche piccole scaramanzie) e tradizioni che andranno in scena alla fine del giorno dedicato al Santo che divenne Papa nel 335 dopo Cristo? Andiamo con ordine.
Innanzitutto la convenzione di stabilire come primo giorno dell’anno il primo di gennaio (e non a marzo) fu stabilita da Cesare col suo ‘calendario giuliano’: successivamente fu Papa Innocenzo VI, nel 1691, per uniformare le festività ed evitare che ogni Paese celebrasse un giorno diverso, stabilì che il Capo dell’Anno fosse per tutti quanti il 1° gennaio. E, se tuttavia in ogni angolo del mondo, la notte del 31 dicembre è l’occasione di festeggiare e dire addio anche in modo molto suggestivi e folkloristici all’anno che va a morire, va detto che l’Italia presenta un tale campionario di riti e usanze da fare impressione e che sovente poi si ‘declinano’ in maniera diversa o con qualche piccola sfumatura di significato a seconda della regione in cui ci troviamo. Ad ogni modo, tutto ruota e si impernia attorno al ‘cenone’ di Capodanno, ai suoi caratteristici piatti, a una serata trascorsa assieme alla famiglia o i propri cari, e poi conclusa con il lancio degli immancabili fuochi di artificio, senza dimenticare concerti, situazioni conviviali in piazza e simili.
NOTTE DI SAN SILVESTRO, OGGI 31 DICEMBRE: LA STORIA DI QUESTA RICORRENZA
Tuttavia, come accennato, questo Capodanno sarà diverso e quindi, se dal punto di vista delle celebrazioni pubbliche sarà inedito e per certi versi irripetibile, non mancheranno però di essere rispettate le piccole usanze e tradizioni casalinghe o a livello personale e che sovente servono anche come… rituali propiziatori e di buona fortuna in vista dell’anno nuovo che sta per cominciare. E così, tra lenticchie, zampone, lo spumante per brindare, il classico conto alla rovescia e poi la tombolata, tutto vale come ‘preparazione’ o pre-show in vista della fatidica mezzanotte. Quelle che elenchiamo di seguito peraltro sono usanze che nel nostro Paese di tramandando di generazione in generazione e non è raro che a volte il loro significato non si conosca oppure sia stato stravolto nel corso del tempo o rifunzionalizzato. La regola base è che tutto, ma proprio tutto, vive sul sottile filo di quel sottotesto che mira a lasciarsi alle spalle l’anno passato e a ingraziarsi quello nuovo, in modo che sia quantomeno migliore.
Capodanno, pur nelle sue versioni moderne, è pur sempre l’apoteosi della tradizione, in cucina ma non solo: partiamo però dall’ambito culinario dato che d’obbligo è cenare a base delle lenticchie (una abbondante cucchiaiata è un auspicio di fortuna dal punto di vista economico) e zampone, questo perché questo legume in passato era associato a delle piccole monete d’oro ed è anche questo il motivo per cui se a San Silvestro si regala un portamonete qualcuno ancora lo riempie con delle… lenticchie. Passando ai festeggiamenti, pur tra restrizioni e similari, almeno singolarmente molte famiglie non rinunceranno a ‘sparare’ i botti: secondo l’usanza, il chiasso e il sibilo di petardi e fuochi d’artificio ha soprattutto una funzione scaramantica dato che spaventa e di conseguenza allontana gli spiriti malvagi; e se siete fra coloro che non amano questa pratica per non terrorizzare i nostri amici a quattro zampe in casa, basterà scacciare questi ‘diavoletti’ col semplice botto… del tappo di spumante che salta.
USANZE, RITI E TRADIZIONI DELLA NOTTE DI SAN SILVESTRO: ECCO I PIU’ FAMOSI
Passando alle usanze che non solo in Italia ma in tutto il mondo sono rispettate nella notte del 31 dicembre non si può non citare il classico bacio sotto al vischio: quest’ultimo infatti era un tempo considerato la pianta per antonomasia degli dei e quindi scambiarsi questo gesto di tenerezza è di buon auspicio per qualunque coppia dato che viene visto in modo benevolo da questo “pantheon”, ma con l’avvertenza che deve essere scambiato esattamente allo scoccare della mezzanotte. Se il lancio dei cocci invece è una tradizione nostrana e particolarmente in voga a Napoli (si lanciano dalla finestra piatti, bicchieri e altri cocci di stoviglie: anche qui è facilmente intuibile la funzione esorcizzatrice e di ‘liberazione’), più internazionale e codificata anche all’estero è l’usanza di indossare della biancheria intima rossa per l’ultimo dell’anno; questa regola vale ovviamente non solo per le donne ma pure per gli uomini a patto di tenere però presente che questi capi ci devono essere stati regalati e che non vale riutilizzare lo stesso per l’anno venturo.
Chiudiamo questa breve rassegna con le tradizioni e usanze in voga per la notte di Capodanno con una citazione che avevamo tralasciato e con una spiegazione: una alternativa al mangiare le lenticchie sono i chicchi d’uva dato che forse ancora di più che quel legume fanno le veci delle tanto ambite monete d’oro e quindi possono valere come auspicio di fortuna economica ma anche dal punto di vista della salute personale; lo sanno bene gli spagnoli che tengono fede a questo rituale alla mezzanotte scambiandosi 12 acini d’uva come accade alla Purta del Sol della capitale Madrid. Infine, anche se è collegato a quanto detto prima, la rottura dei cocci si ricollega all’usanza di distruggere delle cose vecchie: anche se come rito si sta perdendo, nel folklore rappresenta il vero e più significativo segno di distacco da tutto ciò che c’era prima e anche per attirare, con tutto il trambusto che si genera, l’attenzione della Dea Fortuna nell’eventualità che si trovi a passare in quel momento…