Nuovo codice della strada: calano incidenti (-4%), morti (-8,7%) e feriti (-5,6%) nei primi sei mesi. Effetto positivo dei controlli

A sei mesi esatti dall’entrata in vigore del nuovo codice della strada, i dati raccolti da Polizia Stradale e Carabinieri mostrano un primo bilancio positivo e, in certi aspetti, persino sorprendente: tra il 14 dicembre 2024 e il 14 giugno 2025, gli incidenti stradali sono diminuiti del 4%, passando da 35.209 a 33.786, mentre il numero dei morti è calato dell’8,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, un dato che in termini assoluti equivale a 55 decessi in meno sulle strade italiane, da 634 a 579.



Anche i feriti risultano in diminuzione: 1.115 persone in meno coinvolte in sinistri, con un calo percentuale del 5,6% (da 20.075 a 18.960), a conferma che le nuove norme introdotte dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti hanno inciso concretamente sulla sicurezza stradale quotidiana – secondo il MIT – si tratta di risultati che “confortano” e che indicano una linea chiara rispetto al passato, rimarcando una direzione più severa ma anche più efficace nei controlli e nelle sanzioni.



In particolare, la stretta sui comportamenti a rischio come la guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti sembra cominciare a dare i suoi frutti, con un numero di verifiche che ha superato le 417.000 solo nei primi sei mesi – un aumento importante se confrontato con i semestri precedenti – a dimostrazione che la prevenzione non passa solo attraverso la repressione ma anche grazie a una presenza più capillare delle forze dell’ordine sulle strade italiane.

Nuovo codice della strada e prevenzione: oltre 400mila controlli, positivi solo l’1,83% per alcol e lo 0,25% per droghe

Sul fronte dei controlli, i numeri sono nitidi e raccontano una tendenza in miglioramento: nei sei mesi di applicazione del nuovo codice della strada, le forze dell’ordine hanno effettuato 417.663 accertamenti con etilometri o precursori chimici, un dato che mostra una pressione costante e metodica sul fronte della prevenzione, un’azione che il Ministero giudica non solo necessaria ma fondamentale per cambiare nel tempo la cultura alla guida, specialmente tra i più giovani.



A sorprendere è il tasso piuttosto basso di positività: solo l’1,83% degli automobilisti controllati è risultato positivo all’alcol, mentre lo 0,25% è stato fermato per guida sotto effetto di stupefacenti, percentuali che, anche se non azzerate, sono comunque molto contenute rispetto ai dati degli ultimi anni, suggerendo che le campagne di sensibilizzazione e i messaggi sulla sicurezza stiano incidendo sulle abitudini concrete e quotidiane delle persone.

La struttura delle nuove regole, fortemente volute dal ministro Matteo Salvini, ha puntato da subito su un doppio fronte: da una parte sanzioni più severe, dall’altra una maggiore diffusione dei controlli, con l’obiettivo dichiarato di ridurre incidenti, morti e feriti in modo graduale ma costante e  – a giudicare dai dati del primo semestre – l’effetto sembra essere stato innescato.

I prossimi mesi diranno se si tratti di un risultato solido o solo momentaneo, ma intanto il segnale c’è: meno vittime, meno feriti e più controlli in strada, una combinazione che, almeno per ora, sta funzionando.