Un recente Decreto Attuativo ha confermato l'arrivo del nuovo ISEE nel 2025 con conseguente esclusione dal reddito dei titoli di Stato.

A distanza di un anno finalmente è arrivata la conferma che sul nuovo ISEE 2025 i BTP, BOT, CCT e CTZ non saranno tenuti in considerazione e dunque non cumuleranno alcuna forma reddituale. L’autorizzazione ufficiale è arrivata dopo l’arrivo del Decreto attuativo del 13 di quest’anno.

I titoli di Stato devono rientrare nella soglia inferiore a 50.000€ e tra le esclusioni dalla formazione del reddito possiamo citare i BTP, i CTZ, i BOT, i libretti di risparmio delle Poste ed infine i buoni fruttiferi. Tuttavia va detto che gli incentivi sotto i 40.000€ sono molto meno rispetto agli anni precedenti.



Nuovo ISEE 2025 con esclusione dei titoli di Stato

Per avere un’idea più precisa degli effetti che può produrre il nuovo ISEE 2025, Il Sole 24 Ore ha incaricato il centro fiscale ACLI di simulare il risparmio che avrebbe un nucleo familiare composto da due figli e un capitale di denaro su alcuni titoli di Stato.



Nello specifico il caso ha preso d’esempio due genitori con due figli, entrambi con un lavoro subordinato, 79.000€ di patrimonio e un capitale investito in titoli per un ammontare di 25.000€. La simulazione ha evidenziato un risparmio di 2.000€ in meno sull’ISEE e di ben 4.000€ se l’investimento fosse stato raddoppiato.

Tutti pazzi per Btp Più

Recentemente è stato presentato il titolo di Stato Btp Più, che ha riscosso un grandissimo successo già dal primo giorno della sua presentazione: oltre 160.000 contratti firmati e più di cinque miliardi di euro capitalizzati.



Btp Più appartiene alla famiglia dei buoni Valore, con la sola differenza che la durata contrattuale è ben più ampia rispetto al precedente, otto anni e la possibilità di ricevere il rimborso corrispondente ai primi 4 anni di investimento.

Gli incentivi mirati all’uso de buono di Stato sono molteplici: dall’imposizione fiscale agevolata e pari al 12,5% all’esenzione delle tasse di successione, fino al rendimento garantito che parte – per i primi anni – dal 2,80% e arriva al 3,60% dopo gli altri 4 anni.