Ha obbligato la propria ragazza a farsi tatuare il suo nome in faccia, e per questo, e non solo, un uomo è stato condannato al carcere. L’episodio, riportato dalla pagina Instagram di Pipol citando Repubblica, si è verificato di preciso alle porte di Roma, ed ha come protagonisti due ragazzi che si erano conosciuti sui social, come spesso e volentieri accade. I due si sono incontrati di persona e si sono piaciuti, al punto che erano andati a vivere assieme: peccato però che nel giro di breve tempo quella che sembrava una magica storia d’amore si sia trasformata in un inferno.
Repubblica spiega infatti che la giovane ha iniziato ad essere picchiata e maltrattata continuamente, fino appunto ad essere costretta a farsi tatuare sul viso, da un tatuatore che non aveva sospettato nulla, il nome del suo convivente aguzzino, ma anche altri disegni come croci e lacrime.
OBBLIGATA A FARSI TATUARE IL NOME DEL COMPAGNO SULLA FACCIA: CONDANNATO 41ENNE
La donna è riuscita in seguito a liberarsi da questo amore malato, e l’uomo è stato condannato a sei anni e otto mesi di carcere. L’imputato, un romano di 41 anni, è stato giudicato dalla Cassazione nel verdetto 36194 depositato nella giornata di ieri, e nella sentenza viene stabilito che si è trattato di un periodo di convivenza breve ma il loro rapporto è stato “intenso e stabile”, dunque è scattata l’accusa di maltrattamenti in famiglia che ha reso possibile perseguire l’uomo, senza che la convivente lo denunciasse (la donna aveva infatti paura di acuire la violenza del compagno).
L’uomo è arrivato a picchiare la compagna persino in un luogo pubblico, e a quel punto erano intervenute le forze dell’ordine ed è venuta a galla una storia horror, fatta di maltrattamenti e abusi, oltre che di prevaricazione. Attualmente l’aguzzino si trova in carcere a scontare la sua pena, dopo essere stato condannato per lesioni aggravate e per aver deformato l’aspetto della ex “mediante lesioni permanenti al viso”, reato perseguito dall’art. 583 quinquies del codice penale, introdotto nel 2019 a seguito delle aggressioni con l’acido corrosivo.