Nella sua vita professionale, Iva Zanicchi non si è fatta mancare niente. Nel secolo scorso si è distinta anche come la regina del telequiz, al timone per ben tredici anni del programma Mediaset Ok, il prezzo è giusto!. “E pensare che quando i dirigenti di Canale 5 me lo proposero rifiutai dicendo: ‘Che c’entro io coi quiz, non sono mica Mike Bongiorno!’”. Lo racconta oggi in un’intervista a Grand Hotel, in cui ammette che la sua prima impressione fu sbagliata: “Fu Silvio Berlusconi in persona a convincermi ad accettare. Mi telefonò una mattina e si presentò così: ‘Cara signora Zanicchi, sarei felice di poterle offrire un caffè, può venire qui a villa San Martino? Verrei io da lei, ma oggi è una giornata tremenda, piena di appuntamenti’. All’epoca, Berlusconi lo conoscevo solo per sentito dire: sapevo che era il patron della Fininvest e che aveva costruito un nuovo quartiere a Milano. ‘Non si preoccupi, dottore, vengo io da lei, visto che abitiamo vicino’, gli dissi. Prima di partire, però, telefonai al mio compagno Fausto, che era al lavoro, e lui mi mise in guardia: ‘Vedrai, vorrà convincerti ad accettare di condurre il quiz, dicono che Berlusconi sia molto abile, convincerebbe i topi a dar la caccia ai gatti, ma tu non farti incantare… se dovesse parlarti di soldi, sparagli cinque volte la cifra che ti offrono’”.
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Iva Zanicchi: “Fu Berlusconi a propormi di condurre Ok, il prezzo è giusto!”
Così andò, in effetti. Ma il racconto di Iva Zanicchi prosegue da dove eravamo rimasti: “Quando arrivai alla villa, Berlusconi mi accolse con estrema gentilezza, mi riempì di complimenti e mi fece sentire la cantante più brava del mondo”. Dopo questo preambolo, le spiegò finalmente il progetto: Ok, il prezzo è giusto! avrebbe inaugurato la stagione dei giochi a premi della Tv commerciale. “‘Guardi, signora Zanicchi, lei avrà un mese di lavoro in cui registrerà tutte le puntate, come fanno gli altri conduttori; nel frattempo può continuare a cantare e a fare quello che più le piace’, mi disse. L’idea mi allettava, ma non volevo cedere subito, così gli sparai la cifra che mi aveva raccomandato il mio compagno: ‘Sa, dottore, potrei anche essere interessata, ma non posso farlo per meno di questo cachet. Non mi diede il tempo di finire che partì con una sviolinata e una pioggia interminabile di complimenti: ‘Ma sa, signora, lei vale molto di più, è un’artista straordinaria e una delle più belle voci d’Europa’. E via, complimenti a destra e a manca. Alla fine, accettai tutto quello che mi aveva proposto e per una cifra modestissima. La parte più difficile fu dare la notizia a Fausto… Comunque, il programma ebbe talmente successo che vi rimasi alla guida per tredici anni, e tuttora conservo un ricordo bellissimo di quel periodo”.