Sembra proprio che i ragazzi, ancora minorenni, abbiano deciso di prendere il posto dei padri, stufi del loro cinismo, della loro pigrizia. Sono i ragazzi del terzo millennio, nati dopo il fatidico 2000, in un mondo apparentemente appagato e benestante, ma che non hanno fatto in tempo a finire le elementari che questo mondo è crollato. E’ il 2008 quando il mondo occidentale crolla nella più devastante crisi economica dai tempi della Grande Depressione. Crisi di cui non si vedono ancora grandi segni di ripresa, almeno nei paesi più deboli, come l’Italia. O la Russia. Vista l’impotenza dei loro padri e madri che non sanno da che parte girarsi, questi figli hanno deciso di muoversi. Così dopo Greta, che ci avvisa che se non facciamo qualcosa per l’ambiente questo nostro pianeta avrà solo pochi decenni di vita, arriva un esempio ancor più coraggioso. Quello di Olga Misik, che non vive nella prosperosa Svezia e che invece rischia in modo sfrontato, come solo nella Russia del dittatore Putin può accadere, la galera. Qualche giorno fa nella capitale russa l’ennesima manifestazione di gente stanca della povertà economica e delle maniere forti del loro presidente, che non esista a far sparire giornalisti critici e oppositori al suo regime.
ARRESTATA A 17 ANNI
C’è anche lei, Olga Misik, si siede in mezzo alla strada davanti a un battaglione di poliziotti armati come dei Robocop, e tranquillamente legge alcune pagine della Costituzione russa: “Ho letto l’articolo 31 della Costituzione, che prevede la libertà di assemblea, il 29 sulla libertà di parola, e l’articolo 3, che descrive il popolo come la principale fonte del potere: volevo spiegare agli agenti che la gente si era radunata pacificamente, senza armi, e quindi legalmente”. Olga viene presa, arrestata e denunciata. Fa parte di un movimento, spiega, ‘Bessrochka’, che “non ha leader né una struttura centrale”. “Siamo piuttosto diffusi sul territorio, comunichiamo attraverso Telegram, partecipiamo a manifestazioni, distribuiamo giornali, volantini e adesivi”. La sua foto, virale, seduta con il libro in mano davanti ai poliziotti, ricorda quella del giovane cinese che fermò i carri armati prima della strage di piazza Tienanmen. Il coraggio delle mani nude. “Mia madre è preoccupata per la mia attività, lei crede alla propaganda che le propinano in tv. E mio padre è un fan sfegatato di Putin. Non fa che dirmi ‘tu non hai vissuto nel caos degli anni Novanta’”. Sarà stato sicuramente un caos, ma oggi è anche peggio, in Russia. Lui a 17 anni non è andato in carcere.