A La vita in diretta si parla del drammatico epilogo della vicenda di Cinzia Pinna, la 33enne assassinata a Palau da Regnedda
Il giallo di Cinza Pinna a La Vita in Diretta, la tragica morte della 33enne uccisa a Palau, in Sardegna, da parte dell’imprenditore vinicolo Ragnedda, reo confesso. Il talk del primo canale ha intervistato una cara amica della vittima, che lancia accuse nei confronti di chi avrebbe visto ma ha taciuto. Ricordiamo che la ragazza è sparita nella notte fra l’11 e il 12 settembre, poi il corpo è stato ritrovato solo 24/48 ore fa. “Io mi domando perchè, perchè una ragazza debba uscire una notte e non rientrare più a casa – le parole dell’amica Marta al primo canale – chi sei tu per aver deciso della sua vita?”. E ancora: “Mi piace ricordarla libera, c’era per tutti, era una persona fragilissima, Aveva bisogna d’amore, penso che fosse una ragazza che avesse bisogno di tanto amore, si fidava tanto delle persone ma non era una ragazza facile”.
Quindi prova ad ipotizzare cosa sia accaduto: “Magari ha detto di no ed ha scatenato la reazione di questo signore”. E ancora: “E’ stata vista salire in macchina con lui ma nessuno ha detto niente quasi come se volessero coprirlo. Io sono tornata a casa con una sensazione che qualcuno poteva parlare e non ha parlato…”.
CINZIA PINNA, L’AMICA: “LA RICORDO CON UN SORRISO…”
Poi ha concluso: “La ricordo con un sorriso e le mando un bacio grande e mi dispiace da morire per quello che è successo”. La Vita in diretta ha parlato anche con la sindaca di Castelsardo, il Comune dove viveva Cinzia Pinna e dove ieri sera si è tenuta una fiaccolata in suo onore: “Ho incontrato i genitori di Cinzia – ha raccontato – sono scossi, addolorati, giustamente anche arrabbiati per l’epilogo che ha avuto questa vicenda, venivano da giorni di preoccupazione e ansia, non si aspettavano una fine di questo tipo”.

“La famiglia ha massima fiducia negli inquirenti e nella procura, è questo il messaggio che mi è stato dato dalla famiglia, hanno la massima fiducia negli inquirenti e nella procura e la loro volontà è di ringraziare chi sta indagando e dimostrare affetto verso tutta la comunità di Castelsardo”.
