OMICIDIO NADA CELLA, PERCHÉ PROCESSO È A RISCHIO
Il processo per l’omicidio Nada Cella potrebbe essere a rischio, perché il legale del commercialista Marco Soracco e della madre Marisa Bacchioni ha sollevato i principi di incostituzionalità, ritenendo che il rinvio a giudizio della Corte d’Appello di Genova non sia stato motivato. Il piano dell’avvocato Andrea Vernazza, che difende i suoi assistiti dall’accusa di favoreggiamento e falsa testimonianza, rischia di “salvare” anche Anna Lucia Cecere, che è accusata di aver ucciso la segretaria di Soracco.
La data da segnare sul calendario è quella del 6 febbraio, ma intanto il legale ha depositato l’istanza con cui ha contestato alla Corte d’Appello di non aver spiegato i motivi per i quali manda a processo i tre, come aveva fatto invece il gip nella sentenza di proscioglimento, che va contestata, a detta del difensore, con “un provvedimento altrettanto motivato“. Lo prevede la legge Cartabia, in base a cui il rinvio a giudizio va spiegato in maniera chiara ed esplicita.
OMICIDIO NADA CELLA, BRUZZONE: “DIFFICILE SI ARRIVI A CONDANNA”
Ora si attende la decisione in merito da parte del presidente della corte d’assise, decisiva per le sorti della vicenda della 25enne trovata agonizzante nel 1996 nello studio del commercialista dove lavorava come segretaria. Cecere, secondo l’accusa, l’avrebbe uccisa per prendere il suo posto di lavoro dal commercialista di cui si sarebbe invaghita.
Dunque, sarebbe stato un omicidio nato da un mix di rabbia e gelosia, mentre il commercialista e la madre avrebbero mentito negli interrogatori per coprire la presunta assassina e scongiurare che venisse alla luce un giro sospetto di denaro.
Se la questione venisse rinviata alla Corte costituzionale, il processo per l’omicidio Nada Cella verrebbe sospeso. Per la criminologa Roberta Bruzzone segnala al QN che “gli elementi probatori sono di natura indiziaria” e ritiene che “difficilmente si potrà arrivare a una condanna“. Per quanto riguarda Soracco, fa notare che ha riportato danni da tale vicenda, quindi “se avesse saputo qualcosa avrebbe parlato“. E lo stesso ritiene per la madre: “Così si sarebbero sottratti a una macelleria totale“.