Omicidio Pierina Paganelli, legale di Valeria Bartolucci a Ore 14: "Manuela Bianchi figura chiave? Non per la Cassazione". E su Louis Dassilva...
All’indomani dell’intervista di Valeria Bartolucci a Ore 14 Sera, il suo legale interviene per ribadire la genuinità della sua cliente. «Lei ha detto molto serenamente di non ricordare se era sveglia o meno» quando sarebbe avvenuto l’omicidio di Pierina Paganelli, un particolare di non poco conto, visto che lei ha fornito l’alibi al marito Louis Dassilva, non ritenuto però credibile dalla Procura di Rimini.
«La Procura della Repubblica, attraverso una consulenza, verifica il traffico telefonico della signora Bartolucci, la quale a quel punto prende atto della questione. Quindi mi sembra che sia un discorso molto logico e assolutamente consequenziale», ha dichiarato l’avvocato Chiara Rinaldi in collegamento con Milo Infante.

Il legale ha anche citato la Cassazione, secondo cui la figura di Valeria Bartolucci è credibile e attendibile, a differenza del Riesame.
L’ALIBI FORNITO DA VALERIA BARTOLUCCI
Gran parte del castello accusatorio nei confronti di Louis Dassilva, unico imputato per l’omicidio di Pierina Paganelli, si basa sulle dichiarazioni di Manuela Bianchi, mentre ritiene «sostanzialmente irrilevante» quella di Valeria Bartolucci, come ricordato pure dalla criminologa Roberta Bruzzone, anche lei ospite del programma di Rai 2. «Non lo ritiene un alibi fondamentalmente abbastanza robusto da escludere la responsabilità di Dassilva da un lato», ha aggiunto la consulente del collegio difensivo di Louis Dassilva.
«Fondamentalmente la Procura punta tutto su quello che ha detto la Bianchi nell’interrogatorio, in particolare nell’incidente probatorio successivo. Cioè oggi l’accusa è, diciamo, al 90% sulle dichiarazioni di Manuela Bianchi: è sicuramente per loro una figura chiave», ha osservato la criminologa a Ore 14.
Ma l’avvocato Chiara Rinaldi ha precisato che la sua cliente, Valeria Bartolucci, «ha spiegato in più occasioni che lei non difende il marito, difende un uomo innocente»; infatti, il futuro personale con il marito verrà valutato nei prossimi mesi. «Lei ha sempre sostenuto e sempre detto che ritiene abominevole vedere condannata una persona innocente».
LA CASSAZIONE E LA FIGURA DI MANUELA BIANCHI
Il legale ha spiegato anche il motivo del suo precedente riferimento alla Cassazione, chiarendo che per la Suprema Corte «le dichiarazioni della signora Bianchi non sono altro che una sorta di ricostruzione analoga al provvedimento del Riesame di Bologna»; pertanto, se la Cassazione «non ritiene valido quanto detto e scritto dal Riesame di Bologna, evidentemente non è poi così logica e lineare neppure la ricostruzione e le dichiarazioni date dalla signora».
