Omicidio Serena Mollicone, annullata l'assoluzione della famiglia Mottola, processo da rifare per i principali imputati del delitto di Arce: le motivazioni
Omicidio Serena Mollicone, processo da rifare dopo l’annullamento dell’assoluzione dei cinque principali imputati per il delitto di Arce. Il programma Linea di Confine, analizzerà i vari aspetti controversi della sentenza che potrebbe ora essere ribaltata in appello bis, proponendo una nuova chiave di lettura che potrebbe confermare il ruolo chiave della famiglia Mottola nella morte della ragazza. Nelle varie fasi giudiziarie del caso, riaperto varie volte in questi ultimi 20 anni, varie teorie si sono susseguite, tra depistaggi, silenzi e tentativi di coinvolgere persone estranee ai fatti, fino al suicidio del brigadiere Santino Tuzi, dal quale stava per emergere la verità sulla presenza della 18enne nella caserma di Arce.
Secondo la tesi dell’accusa, formulata dalla Procura, il figlio del maresciallo Franco Mottola, Marco, identificato da molti testimoni del luogo mentre stava avendo una discussione con la vittima, avrebbe successivamente colpito a morte Serena nell’appartamento adiacente al comando, e poi trasportato il corpo nel boschetto. Nell’inchiesta sono poi subentrati come indagati anche i familiari del ragazzo e altri due membri dell’Arma, ritenuti colpevoli di favoreggiamento e di istigazione al suicidio del testimone chiave. Tutti al momento risultano assolti in attesa di nuova valutazione dei giudici.
Omicidio Serena Mollicone, famiglia Mottola verso nuovo processo, annullata la precedente sentenza di assoluzione perchè “contraddittoria”
Delitto di Arce, tutti gli imputati per l’omicidio di Serena Mollicone sono stati assolti nell’ultima sentenza, in una decisione motivata da diversi aspetti, tra cui quello della lite tra la ragazza e Marco Mottola, considerata non rilevante ai fini di un movente, così come le testimonianze che avevano confermato l’occultamento delle prove in casa, come ad esempio la porta sostituita, nella quale erano state trovate le tracce di un violento colpo. La Cassazione però, ha recentemente annullato l’assoluzione, su richiesta del Procuratore Generale, che dopo aver valutato tutti gli elementi ha stabilito che “La sentenza è contraddittoria” perchè non ha tenuto conto delle intercettazioni ambientali e delle deposizioni, oltre ad aver tralasciato importanti indizi che fornivano una chiara base per procedere con l’accusa.
Il ricorso è quindi stato accolto, e sarà ora predisposto un nuovo appello bis, al quale saranno chiamati di nuovo, sia i membri della famiglia Mottola, Franco, Marco e la madre del presunto colpevole Anna Maria che i due carabinieri Vincenzo Quatrale e Francesco Suprano. Tra le altre cose, come avevano confermato le parole del Pg Assunta Cocomello, si dovrà procedere a colmare quella che è stata considerata la principale lacuna della Corte di Cassino, cioè il non aver motivato la presenza di Serena Mollicone nella caserma di Arce la mattina della scomparsa.