E' un vero e proprio giallo la morte di Silvana Damato, la 69enne trovata senza vita in casa sua a Milano: spariti 50mila euro dal suo conto
Il giallo di Silvana Damato, la donna trovata senza vita nel bagno di casa a Milano. Dal conto corrente dell’ex tabaccaia sarebbero scomparsi circa 50 mila euro: dove sono finiti quei soldi? Sono stati spesi o forse prestati a qualcuno? Secondo l’autopsia, la 69enne sarebbe stata colpita più volte al volto con un oggetto pesante e piatto, forse un posacenere o un ferro da stiro. Nell’appartamento, però, non è stato trovato nulla: si pensa quindi che l’assassino abbia portato con sé l’arma del delitto.
Fino ad ora si era detto che la donna indossasse biancheria intima e una vestaglia, ma in realtà Silvana Damato era vestita come quando era uscita a fare la spesa poche ore prima. Ciò fa pensare che sia stata sorpresa mentre rientrava in casa, senza avere il tempo di cambiarsi. L’ipotesi più accreditata è che l’assassino fosse una persona conosciuta, poiché la vittima era molto prudente e riservata, e non apriva mai ad estranei.
SILVANA DAMATO, L’AMICA: “C’ERANO DUE SUE AMICHE MOLTO SPAVENTATE…”
Due vicine di casa hanno raccontato la loro esperienza al programma Dentro la Notizia su Canale 5: «Quel pomeriggio c’erano qui due amiche molto spaventate che mi hanno chiesto se avessi la chiave della bicicletta di Silvana Damato». Una seconda vicina è poi intervenuta: «Ho aperto il locale e ho trovato la bici della vittima. C’era un cestino con delle carte di plastica che Silvana portava con sé al parco per andare a giocare».
Forse la donna aveva avuto il tempo di salire in casa, appoggiare la spesa e poi scendere per riporre le carte nella bicicletta, prima di incontrarsi con le sue amiche. Dove si trovava allora l’assassino? L’aspettava già in casa?
SILVANA DAMATO, L’AMICA: “ERA UNA DONNA MOLTO RISERVATA”
Un’altra conoscente ha raccontato: «Non credo che aprisse la porta senza pensarci. Io la conoscevo da 40 anni e non apriva a chiunque. Sono entrata in casa sua forse tre volte: ci siamo sempre viste per bere un caffè, ma non c’era grande intimità. Era una donna serena e non mi sembrava frequentasse qualcuno in particolare. L’ho sempre vista da sola o in compagnia di più persone, passava i pomeriggi con le amiche, da pensionata. Non l’ho mai vista da sola con un uomo, né con una sola amica».
I RIS hanno repertato alcune tracce: ora bisognerà capire a chi appartengono, se a una sola persona o a più individui. Secondo Gabriella Marano, psicologa clinica e forense: «Non credo sia un delitto premeditato dal modus operandi. Si parla di colpi con un ferro da stiro o un posacenere, ma se fosse stato premeditato l’assassino avrebbe adottato una modalità omicidiaria più ordinata. Invece la scena mi sembra assolutamente confusa».
