Oms approva il primo accordo pandemico globale, un patto storico da cui l'Italia si astiene. Min. Salute Schillaci: "Riaffermare la sovranità degli Stati"
Dopo tre anni di trattative, è stato finalmente approvato il primo accordo globale sulla pandemia da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Tuttavia, l’Italia non figura tra i 124 Paesi che hanno votato a favore in commissione: il nostro Paese si è infatti astenuto, insieme ad altri dieci Stati, tra cui Iran, Russia, Bulgaria, Giamaica, Israele, Romania, Paraguay, Guatemala, Slovacchia e Polonia.
L’astensione italiana ha suscitato dure reazioni, come quelle degli esperti sanitari: ad esempio, Matteo Bassetti la ritiene un segnale negativo e avverte del rischio di un possibile isolamento dell’Italia dal punto di vista scientifico. Alcuni esponenti politici dell’opposizione si sono spinti oltre, parlando di “propaganda antiscientifica“, come Girelli e Quartini, rispettivamente di PD e M5S.
ACCORDO PANDEMICO OMS, ITALIA SI ASTIENE
La posizione del governo, che ha comunque aggiornato il piano pandemico nazionale (visto che quello precedente era scaduto), è quella di non aderire per difendere la propria autonomia decisionale in caso di emergenza sanitaria: il governo vuole difendere la propria sovranità, cioè il diritto a decidere in autonomia cosa fare in caso di pandemia. Inoltre, ha apprezzato che nell’accordo sia stato chiarito che l’OMS non potrà obbligare i Paesi a chiudere le frontiere, imporre vaccinazioni, introdurre lockdown o altre misure restrittive.
Di fatto, l’Italia condivide lo spirito dell’accordo, ma vuole assicurarsi che le decisioni concrete restino in mano ai governi nazionali, non all’Organizzazione mondiale della sanità. Si tratta di una scelta che genera un intenso dibattito politico e scientifico a livello nazionale, tra chi ritiene che l’astensione sia una cautela legittima e chi, invece, la reputa una chiusura dannosa verso la comunità internazionale.
LE RAGIONI DELL’ASTENSIONE ITALIANA
Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, che ha seguito le indicazioni del governo, ha trasmesso all’OMS un documento in cui spiega le ragioni dell’astensione, sottolineando l’importanza della tutela della sovranità degli Stati ed esprimendo preoccupazione per il rischio che un’autorità sovranazionale quale è l’OMS possa avere la facoltà di imporre misure agli Stati in caso di pandemie. Schillaci ha fatto notare che il voto dell’Italia non è contrario: è stata scelta l’astensione per evidenziare gli aspetti più controversi dell’accordo, al fine di migliorarlo, visto che sul testo potranno essere apportate modifiche.
STORICO ACCORDO GLOBALE
Il primo accordo pandemico globale non obbliga i Paesi a seguire le direttive dell’OMS, ma promuove la cooperazione volontaria tra Stati. L’obiettivo di questo accordo è potenziare il coordinamento tra i Paesi in caso di future pandemie, assicurare un accesso equo e rapido a vaccini, terapie e test diagnostici sia per le nazioni ricche che per quelle a basso reddito, e rafforzare la cooperazione internazionale per prevenire e gestire in modo più efficace le emergenze sanitarie.