Niente Onlyfans in Cina: Pechino ha deciso di bandire l'applicazione definendola contraria ai valori nazionali: cosa sta succedendo
In una mossa a sorpresa, ma forse neanche più di tanto, la Cina ha deciso di bandire Onlyfans dal proprio territorio. Il riferimento è alla famosa applicazione dove donne e uomini possono pubblicare foto e video privati, mostrando il materiale solo a chi paga un abbonamento, e applicazione che non andava a genio al governo di Pechino. La Cina, come riferito dai media in questione, ha infatti definito la piattaforma online come un “simbolo del decadimento morale occidentale”, ma anche una “palude occidentale” che non può quindi avere uno spazio sul web Made in China.
L’esperienza di Onlyfans nel gigante asiatico è quindi durata solo pochi mesi, visto che aveva fatto “magicamente” la sua comparsa all’inizio di quest’anno, 2025, divenendo inaspettatamente accessibile anche senza il bisogno di una VPN. Uno sbarco che aveva fatto quasi pensare ad un cambiamento nella politica di restrizione tipicamente cinese, mentre per alcuni rappresentava forse una falla nell’impenetrabile muraglia. Una curiosità che è durata ben poco visto che da qualche giorno a questa parte Onlyfans non è più accessibile in Cina, applicazione considerata inappropriata e in completo contrasto con i valori nazionali.
ONLYFANS VIETATO IN CINA: COSA STA SUCCEDENDO
Di fatto l’applicazione azzurra, che come detto sopra si basa principalmente su video e foto intimi e vietati, incarna tutto ciò che la Cina non vuole, ma secondo i ben informati, non si tratta soltanto di un ban verso determinati contenuti immorali, quanto più un controllo sulle piattaforme straniere, un sentiment che del resto è molto diffuso anche nell’occidente, a cominciare da Stati Uniti e Regno Unito, dove sono molti a temere che le app cinesi siano semplici strumenti di spionaggio di Pechino.
Di fatto per la Cina piattaforme online come Onlyfans rappresentano una minaccia nei confronti dell’ordine sociale e delle norme culturali, e a riguardo i leder di Pechino parlano di “inquinamento spirituale”, un termine che non comprende soltanto materiale vietato ma anche il dissenso politico.
Quando la piattaforma venne aperta a inizio anno per un breve periodo, le reazioni furono un mix fra cautela e sconcerto, e alcuni hanno ironizzato sul fatto che si trattasse di una risposta al crescente tasso di disoccupazione giovanile del Paese, alludendo quindi al fatto che divenire un creatore di contenuti sull’app azzurra avrebbe significato avere una indipendenza economica.
Molti sono stati comunque quelli che hanno in messo guardia dall’utilizzarla, tenendo conto che in Cina produrre o distribuire contenuti per adulto è un reato, e anche l’associazione indiretta a tali piattaforme potrebbe portare a delle conseguenze penali. In breve tempo si è quindi passati dai sorrisi ai musi lunghi.
ONLYFANS VIETATO IN CINA: IL LUNGO ELENCO DI APP VIETATE
Ricordiamo che come detto sopra non è la prima volta che la Cina frena una piattaforma molto popolare a livello globale e sicuramente non sarà nemmeno l’ultima. Basti pensare che nel corso degli ultimi anni varie app come WhatsApp, Youtube, Facebook e Instagram, estremamente diffuse alle nostre latitudini, sono state bandite dal gigante asiatico e la linea si allunga ogni anno.
Di fatto qualsiasi applicazione che non rispecchia i valori nazionali non può trovare spazio nel mondo digitale cinese. Ecco perchè Onlyfans è stato bannato, un’applicazione che rappresenta il liberalismo tipico dell’occidente, la libertà di esprimersi personalmente e digitalmente, tutte potenziali minacce secondo il governo centrale cinese, alla stabilità sociale.
Niente da fare quindi, chi abita in Cina e voglia accedervi dovrà aggirare il blocco, a proprio rischio e pericolo, utilizzando delle VPN: forse meglio evitare, prima che da un momento all’altra ci si possa ritrovare qualche poliziotto in casa con già le manette sfoderate. Onlyfans può attendere, e se mai non dovesse sbarcare in Cina, gli abitanti cinesi siamo certi che se ne faranno una ragione.