Il professor Alessandro Orsini è tornato ospite ieri sera della trasmissione Cartabianca, consueto talk in onda il martedì su Rai Tre, e condotto da Bianca Berlinguer. Orsini è stato incalzato sulla festa della liberazione dell’Italia, che si è celebrata ieri, nonché sulla guerra in Ucraina, e a riguardo ha spiegato: “E’ azzardata l’equiparazione tra la resistenza italiana e quella ucraina. Sono fenomeni storici unici e irripetibili. E’ giusto essere schierati dalla parte degli ucraini, ma oggi siamo schierati dalla parte della Nato”.
Il docente di sociologia del terrorismo internazionale, a Cartabianca, ha quindi parlato più precisamente della situazione di Bakhmut, dove da settimane si combatte una delle battaglie più sanguinose della storia: “In Donbass la situazione è ipertragica per gli ucraini che vanno incontro ad un massacro, con centinaia di morti al giorno. La Russia sta accerchiando Bakhmut, molto soldati ucraini rimarranno bloccati”. Quindi ha aggiunto, tornando al tema Alleanza Atlantica che: “Biden ha già vinto la guerra. I membri della Nato non sono 30 ma 31 con l’ingresso della Finlandia. Presto diventeranno 32 con la Svezia”.
ORSINI: “USIAMO GLI UCRAINI COME CARNE DA MACELLO”
E ancora: “Stiamo investendo miliardi di dollari perché ci fa comodo che qualcuno combatta questa guerra al posto nostro. Non siamo dalla parte dall’Ucraina, usiamo gli ucraini come carne da macello. Non ho più parole per i massacri in Donbass, a Bakhmut”.
Poi Orsini ha rivolto una critica all’Italia, sottolineando in diretta televisiva: “Io sono impegnato contro i processi di radicalizzati: in Italia quasi nessuno si rende conto di essere radicalizzato, è qualcosa di patologico. Non posso parlare molto liberamente in televisione, perché c’è un clima di intolleranza così violento in Italia che se raccontassi quello sta accadendo realmente sul campo in Ucraina, sarei aggredito e qualcuno chiederebbe di chiudere questa trasmissione. In Donbass gli ucraini vanno incontro ad un massacro, con centinaia di morti al giorno”.