Pugni, calci, castighi e minacce: questo l’inferno vissuto da una ventina di bambini che frequentavano le lezioni di religione islamica presso l’associazione Bangladesh Cultural Center di Padova. Arrestato un imam 23enne con l’accusa di maltrattamenti ai danni di minori: l’uomo, originario del Bangladesh, maltrattava pressoché quotidianamente i suoi allievi di età compresa tra 5 e 10 anni, presi a botte e vessati anche con un grosso pennarelli. L’indagine delle forze dell’ordine euganee è scattata a inizio settembre, come sottolinea La Stamoa, grazie alle segnalazioni fatte da alcune insegnanti della scuola. A colpire le docenti lo strano atteggiamento e le preoccupazioni manifestate dai piccoli, tutti bengalesi: sono inoltre emersi legami con un’altra associazione di cittadini del Bangladesh di Pieve di Soligo (Treviso), già oggetto di un’altra indagine.
PADOVA, ARRESTATO IMAM: BIMBI PICCHIATI CON CALCI E PUGNI
Giovanni De Stavola, vice questore di Padova, ha spiegato ai microfoni di Tgr: «Integralismo del soggetto? Stiamo investigando, la priorità era in questa fase dell’indagine quella di interrompere questa brutta azione violenta nei confronti di questi giovani. Un bambino parlando con un compagno, poco dopo aver ricevuto uno schiaffo, in italiano gli dice “Perché non lo denunci alla Questura?”, e noi siamo intervenuti». L’imam ha affermato che i maltrattamenti erano «il giusto castigo» per i piccoli, netta la presa di posizione del sindaco Sergio Giordani: «I bambini non si toccano e questo lavoro intelligente delle Istituzioni per circoscrivere e reprimere fenomeni inaccettabili è il primo pilastro di una positiva integrazione per la quale tutti dobbiamo lavorare», le sue parole riportate da La Stampa.