Legge sulla blasfemia usata in Pakistan contro i cristiani: le false accuse sono in aumento, ma si va verso una commissione d'inchiesta sul fenomeno

Sono molte le sfide da affrontare per il Pakistan, dove in questi giorni tengono banco le polemiche per un recente delitto d’onore, ma, nel frattempo, finisce nel mirino la legge sulla blasfemia, perché usata spesso in maniera abusiva per colpire persone innocenti, soprattutto cristiani e altre minoranze religiose.



La legge punisce con pene molto severe il vilipendio contro l’Islam, fino all’ergastolo o alla pena di morte. Nata per proteggere la religione, come invece riportato da Vatican News, viene strumentalizzata per vendette personali, dispute economiche o per perseguitare minoranze religiose.

Pakistan (Foto da Pixabay)

Khalil Tahir Sandhu è un avvocato cattolico che ha difeso tante vittime innocenti, ottenendo la loro assoluzione, a cui però non seguono risarcimenti né punizioni; quindi, il sistema giudiziario del Pakistan «continua a far soffrire i cittadini meno abbienti, che affrontano ritardi pluriennali, spese legali insostenibili e una discriminazione sistemica». In un colloquio con i media vaticani denuncia la sofferenza dei pakistani cristiani «per gli effetti nefasti» della legge sulla blasfemia.



GLI EFFETTI DEGLI ABUSI DELLA LEGGE SULLA BLASFEMIA

Ad esempio, due ragazzi, Adil Babar e Simon Nadeem, hanno passato due anni in carcere prima di essere assolti da accuse ingiuste. C’è poi il cattolico Anwar Kenneth, che ha trascorso 23 anni in prigione prima di essere dichiarato innocente; invece, Asif Pervaiz è ancora in carcere da 12 anni ed è stato condannato a morte nel 2020, nonostante possa essere innocente.

Peraltro, anche quando si viene assolti, non si ottengono risarcimenti in Pakistan; anzi, le famiglie sono rovinate economicamente per le spese legali che devono affrontare. Le cause si rivelano particolarmente lunghe e spesso i giudici hanno paura di assolvere gli accusati per timore di ritorsioni.



Alla fine, il sistema colpisce in particolare poveri e non musulmani, che non hanno le risorse per garantirsi una buona difesa legale. Contro la legge sulla blasfemia sono scese in campo le ONG, come Human Rights Watch, secondo cui questa legge è discriminatoria e usata per perseguitare minoranze e regolare conti personali. Infatti, sono molti i casi in cui questa legge viene usata allo scopo di ottenere terreni o tentare estorsioni.

Vatican News parla di un racket criminale che sfrutta le false accuse come business, facendo finora 450 vittime innocenti. Anche la National Commission for Human Rights pakistana ha confermato l’esistenza di gruppi criminali che sfruttano questa legge.

VERSO COMMISSIONE D’INCHIESTA IN PAKISTAN

Le autorità stanno iniziando a riconoscere il problema; infatti, di fronte al sospetto di abusi, l’Alta Corte di Islamabad ha chiesto di istituire una commissione d’inchiesta per indagare, anche perché può bastare una semplice accusa non solo per finire in carcere, ma anche per subire linciaggi e violenze di massa. Inoltre, le famiglie sono spesso costrette a nascondersi nel timore di ritorsioni. La situazione, dunque, resta molto grave.