L'omelia e l'Angelus di Papa Leone XIV per il Giubileo dei Cori in Vaticano: il cammino della Chiesa e il monito contro le persecuzioni in Africa
IL GIUBILEO DEI CORI E LA SALVEZZA DELL’UMANITÀ CON L’AIUTO DELLA CHIESA
Nella solennità di Cristo Re dell’Universo e al culmine del Giubileo dei Cori e delle Corali, si riaccende da Papa Leone XIV l’invito all’intera comunità mondiale di una vera pace basata sull’ascolto, il dialogo e il rispetto, subordinati però al vero messaggio cristiano innovativo: è solo con la fratellanza e il riconoscimento di una comune origine che è possibile una vera pace, con la Chiesa che testimonia di continuo l’amore per il prossimo col segno gioioso del canto e della lode.
La centralità della musica come aiuto alla liturgia e come comunicazione di una speranza piena è al centro dell’omelia tenuta stamane da Papa Prevost nella Santa Messa per il Giubileo dei Cori in Piazza San Pietro: un cammino che si intreccia a più voci ma con un unico spartito, appunto quello della Chiesa. Il valore della musica è capace di esaltare emozioni e gioie che non sempre le parole riescono ad esprimere: non cedete mai alla tentazione dell’”esibirsi”, dello show, ma siate sempre «parte della comunità», mai «davanti ad essa».

I cori sono il segno unico di una Chiesa costantemente in cammino, che ama l’umanità e la storia, «e che loda Dio aiutando il prossimo»: il percorso della cristianità è proteso verso la meta, con ostacoli e difficoltà lungo la strada, ma con momenti gioiosi e leggeri accompagnati proprio dal coro musicale. L’invito di Papa Leone XIV è di trasformare il coro sempre più in un «prodigio di armonia e di bellezza», a trasmettere l’immagine luminosa della Chiesa che loda Dio e serve costantemente il proprio prossimo.
L’ANGELUS DEL PAPA, L’ORRORE PER I CRISTIANI IN AFRICA E IL PROSSIMO VIAGGIO IN MEDIO ORIENTE
Più di 300 tra studenti e insegnanti sono stati rapiti in Nigeria, mentre altri sacerdoti sono stati presi in ostaggio in Camerun nell’ennesima domenica di sangue e persecuzione nell’Africa più ostile alle comunità cristiane: non sfugge a Papa Leone XIV, al termine della Santa Messa durante la celebrazione dell’Angelus, il monito potente rivolto a tutti i responsabili di questa barbarie costante nel cuore del Continente Nero.
«Profonda tristezza per i rapimenti di preti, studenti e cristiani in Nigeria e Camerun», ma soprattutto «dolore per i tanti ragazzi sequestrati e attesi dalle famiglie»: per il Santo Padre è necessaria l’immediata liberazione di tutti gli ostaggi, invitando le Autorità a prendere decisioni impellenti per porre fine a questa tragedia, specie nel giorno della Giornata Mondiale della Gioventù dove ogni singolo giovane cuore è invitato a scoprire «la bellezza e la gioia di seguire Lui» nella sequela al Suo regno di pace e giustizia.

Nella settimana che vedrà Papa Leone XIV cominciare il suo primo viaggio apostolico all’estero – in Turchia e Libano – il prossimo weekend ci sarà la celebrazione del 1700esimo anniversario del Concilio di Nicea, con una Lettera apostolica “In unitate fidei” scritta da Papa Leone XIV e disponibile a questo indirizzo del Vaticano.
