Udienza Generale di Papa Leone XIV sul "prepararsi" a ricevere l'amore di Dio: “speranza rende fecondo il cuore”. Il messaggio per gli 80 anni di Hiroshima”

GLI 80 ANNI DELLA BOMBA SU HIROSHIMA E L’APPELLO PER UNA VERA PACE MONDIALE: COSA HA DETTO PAPA LEONE XIV

Il 6 e l’8 agosto 2025 il Giappone celebra gli 80 anni dalla bomba atomica sganciata dagli USA sulle città di Hiroshima e Nagasaki per terminare la Seconda Guerra Mondiale nel 1945: al termine dell’Udienza Generale in Vaticano, Papa Leone XIV si è rivolto alla comunità giapponese per far memoria di questo anniversario tutt’altro che “lontano” dai fatti che agitano la comunità internazionale oggi.



Secondo il Pontefice, quei tragici avvenimenti atomici sono tutt’ora un monito universale che ognuno dovrebbe osservare con attenzione: la devastazione delle guerre e le bombe nucleari sono poi un’ulteriore simbolo di tutto ciò che distrugge e non supera i problemi. L’auspicio, spiega ancora il Papa davanti ad una Piazza San Pietro ancora una volta gremita, è che davanti alle tensioni e i conflitti in corso la sicurezza «illusoria sulla minaccia della reciproca distruzione» ceda sempre più il passo a dialogo, giustizia, fiducia e sopratutto fraternità.



Hiroshima, il memoriale di pace per gli 80 anni dalla bomba atomica sul Giappone (ANSA-EPA 2025)

La deterrenza dell’atomica, alla lunga, non costruisce nulla e non garantisce purtroppo la pace: serve aprirsi alla fraternità umana, questo l’invito concreto posto da Papa Leone XIV nel ricordare e pregare per tutte le vittime di Hiroshima e Nagasaki, affinché quel “non accada mai più“ venga rispettato anche oggi e per sempre.

L’UDIENZA SULLA SPERANZA E LA LIBERTÀ DAVANTI A DIO

Con questa prima Udienza Generale dopo la settimana del Giubileo dei Giovani, prosegue la catechesi su “Gesù Cristo nostra speranza” con un approfondimento sulla Pasqua che durerà anche per le prossime catechesi fino a settembre. In questa prima lezione il Papa ha parlato della preparazione dell’Ultima Cena, un prepararsi a qualcosa di insoluto e misterioso ma che si è già dimostrato sotto orma di amore illimitato.



Papa Leone XIV ricorda tutta l’attesa vissuta dagli apostoli per quella festa, soffermandosi sul valore della “preparazione”: «l’amore di Dio non è frutto del caso, ma di una scelta consapevole», spiega ancora il Santo Padre in Udienza Generale, aggiungendo che la morte e Passione in croce non sono frutto di casualità ma di preparazione e fedeltà ad un cammino accolto con piena libertà. Il dono della vita, riflette Papa Prevost, nasce da una vera intenzione profonda: l’invito è per tutti i cristiani (e non) di riscoprire il valore dell’attesa e della preparazione di un cuore libero per accogliere l’interezza dell’amore di Cristo.

Un dono, quello della pace e dell’amore, che però non annulla affatto la libertà e responsabilità umana: c’è una cena da preparare, c’è una festa che si attende e che rende tale la speranza di vita promessa dall’amore cristiano.

Papa Leone XIV ai fedeli presenti in Vaticano ricorda come la grazia del Signore non elimina la libertà umana – come erroneamente viene ritenuto da molti detrattori del cristianesimo – ma anzi la risveglia e la rende più più feconda: l’amore vero viene dato e donato prima che venga ricambiato, «è un dono anticipato che si fonda su ciò che desidera offrire e non su ciò che si riceve». L’invito è quindi quello di accogliere l’amore del Cristo preparando già prima il cuore, lasciandolo libero di essere “riempito” dalla speranza che lo rende più fecondo.