L'appello di pace di Papa Leone XIV durante l'Angelus: “ogni persona ha dignità, i popoli la difendano stoppando le guerre. Dio non tradisce mai”
I FALLIMENTI UMANI E LA SPERANZA DIVINA: L’ANGELUS DI PAPA LEONE XIV SULL’AMORE INCROLLABILE DI GESÙ PER OGNI PERSONA
Un ennesimo, accorato, appello di pace a Gaza e nelle altre guerre che incendiano il mondo, ma anche la speranza di quel Dio che non abbandona e tradisce mai nessuno dei propri figli, neanche davanti a fallimenti ed errori nostri: così l’Angelus di Papa Leone XIV, il primo in Piazza San Pietro dopo il ritorno da Castel Gandolfo, nella domenica che celebra a Roma la festa de “Noantri” e nel mondo la giornata di nonni e anziani.
Commentando il Vangelo di Luca sugli insegnamenti paterni del Signore, Papa Leone XIV torna più volte sul concetto di fiducia e sulla centralità della speranza cristiana in un mondo alla deriva (tanto all’ora quanto oggi, ndr): «Dio non ci volta mai le spalle», insiste il Pontefice sottolineando come la presenza di Gesù non viene mai meno, spetta al cuore dell’uomo rivolgersi a Lui per incontrarlo. Dio non tradisce mai, nemmeno con gli umani ritardi, con le occasioni mancate e con i tanti fallimenti: «Padre non esita a renderci tutti partecipi di ogni suo gesto d’amore».
L’ascolto e la recita del Padre Nostro sono la memoria continua di questa grazia eterna dell’essere figli di Dio, un impegno comunque che l’umanità cristiana partecipa assieme alla grazia del dono di fede: come ha più volte ribadito ancora in queste settimana il Santo Padre, la pace vera può giungere solo dalla testimonianza continua della fratellanza umana, è solo perché fratelli in Cristo che possiamo comprendere l’insensatezza di guerre, violenze e soprusi.
“LA FAME SCHIACCIA LA GENTE A GAZA E DISTRUGGE TUTTO”: NUOVO APPELLO DEL PAPA CONTRO TUTTE LE GUERRE
Quella fraternità umana è la base cardine dell’insegnamento cristiano, come ribadito tanto prima quanto al termine dell’Angelus in Vaticano: Papa Leone XIV invita a pregare il Padre, concedendo anche a chi ha perduto la speranza di poterlo nuovamente incontrare beneficiando del Suo amore eterno.
È accorato e commosso l’appello di pace che segue la recita della preghiera dell’Angelus, partendo dall’elenco drammatico di conflitti (e annessi morti) in corso: dal sud della Siria fino allo scontro fra Thailandia e Cambogia, passando ovviamente per l’Ucraina e la guerra in Medio Oriente. Per Papa Leone ogni singola persona umana ha una vera e intrinseca «dignità conferitale da Dio», ed è puntando su questo assunto che l’invito della Santa Sede a tutte le parti coinvolte in guerra di poter riconoscere e rispettare quella dignità.
L’esortazione di Papa Leone XIV è di negoziare un vero futuro di pace per tutte le popolazioni, insegnando a rigettare tutto ciò che possa ostacolare tale progetto pacifico: in particolare sullo scontro nella Striscia di Gaza, la preoccupazione del Pontefice è ribadita, specie per quel popolo «schiacciato dalla fame ed esposto da morte e violenza», il rinnovo è per il cessate il fuoco e la liberazione di tutti gli ostaggi, nel giorno in cui una (piccola) tregua umanitaria è stata concessa da Israele. Da segnalare, appena poche ore dopo l’appello del Papa sulla guerra in Asia, l’annuncio dei primi colloqui di pace tra Thailandia e Cambogia, attesi domani in Malesia.