Papa Leone XIV firma il motu proprio "Coniuncta Cura" per limitare alcuni poteri di esclusività dello Ior per gli investimenti: la collaborazione con Apsa

IL MOTU PROPRIO DI PAPA LEONE XIV SUL RUOLO E GLI INVESTIMENTI DELLO IOR: ECCO COSA PREVEDE

Si chiama “Coniuncta cura” e sebbene non sia ancora il quadro di nomine che da più parti dentro e fuori il Vaticano attende le decisioni sulle prossime nomine, si tratta di un motu proprio firmato da Papa Leone XIV. piuttosto importante: con questo scritto infatti, diffuso oggi 6 ottobre 2025, il Santo Padre di fatto “limita” i poteri e gli investimenti della storica banca Vatican, lo Ior. Serve infatti una “Corresponsabilità nella communio”, seguendo l’indicazione di Papa Francesco e trasportando le finanze della Santa Sede verso un futuro molto più lineare e trasparente rispetto al passato.



La responsabilità condivisa sulle spese e gli investimenti diviene, con questo motu proprio, un esercizio comune da esercitare con lo Ior e l’Apsa, ovvero l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica: la svolta di Papa Leone XIV riguarda il sostanziale “addio” all’esclusività degli investimenti economici e finanziari in Vaticano, invocando invece una sostanziale corresponsabilità nell’intera gestione.



Vaticano, la banca dello Ior (ANSA)

Lo si legge anche all’interno dello stesso testo diffuso dalla Sala Stampa: lo Ior resta il primario strumento per investire e far fruttare i vari fondi della Chiesa Cattolica in modo da aiutare quante più Diocesi nel mondo, ma ciò può avvenire «a meno che gli organi competenti non ritengano più efficiente o conveniente il ricorso a intermediari finanziari stabiliti in altri Stati».

QUALE SARÀ IL RUOLO DELL’AMMINISTRAZIONE DEL PATRIMONIO IN VATICANO (APSA

Lo Ior in Vaticano resta l’ente finanziario più importante della Chiesa, ma da questo motu proprio in avanti si rende concreta l’iniziativa di Papa Bergoglio sulla volontà di un cambiamento di rotta dell’Istituto per le Opere di Religione: dovranno essere ben definiti i vari ruoli e le competenze delle istituzioni finanziarie vaticane, evitando elementi “esclusivi” e seguendo invece la logica della collaborazione e del confronto,



In tal senso la “limitazione” dei poteri dello Ior messa in atto da Papa Leone XIV non è da leggersi come una bocciatura, ma semmai come un tentativo di ampliare la condivisione e la responsabilità di investimenti sempre più importanti per sostenere le varie opere ecclesiastiche in ogni latitudine mondiale.

L’ordine dato da Papa Prevost nel suo motu proprio punta al confronto continuo tra Apsa e Ior per una dinamica collaborazione, con l’Amministrazione che avrà la possibilità collegiale di decidere eventualmente quando utilizzare la banca vaticana per gli investimenti, e quando invece far ricorso ad altri intermediari.