L'omelia e l'Angelus di Papa Leone XIV oggi 20 luglio 2025: nuovo appello di pace per Gaza, “basta barbarie ed attacchi, concentrarsi sul perdono”

IL PERDONO COSTA FATICA MA È LA VIA PER LA PACE: L’APPELLO DI PAPA LEONE XIV

Un nuovo deciso, netto, proclama di pace è quello che si alza da Albano Laziale e Castel Gandolfo con le celebrazioni della domenica di Papa Leone XIV: nella durissima settimana che segue l’attacco contro la chiesa cattolica di Gaza, il Santo Padre torna più volte sul tema, sia nella Santa Messa presso la Diocesi di Albano e sia nel successivo Angelus dalla sua residenza estiva.



Una guerra che imperversa e che trova nel perdono e nell’accoglienza cristiana gli unici tentativi sensati per far fronte alla barbarie: ascolto e fraternità, ospitalità e apertura, sono pre-condizioni per poter instaurare la dinamica del perdono come reale occasione di rapporto umano. Non senza fatica però: «Sia il servizio che l’ascolto non sono sempre facili: richiedono impegno, capacità di rinuncia».



Papa Leone XIV celebra la Santa Messa ad Albano Laziale (ANSA 2025, Fabio Frustaci)

Papa Leone XIV sottolinea più volte nell’omelia della Santa Messa la difficoltà, tanto nelle relazioni internazionali geopolitiche, quanto nelle dinamiche personali, il perdonarsi quando si sbaglia «costa fatica», ma è solo con questi sforzi che nella vita si può davvero costruire qualcosa di buono ed effettivo. L’invito del Santo Padre è quello di arsi coraggio e riconoscere che tutti abbiamo bisogno di essere amati e accolti: per questo occorre per primi prendersi cura degli altri, con scambi reciproci e “pazienza” nei risultati.



LO SCAMBIO COI GIORNALISTI: “IL MONDO NON SOPPORTA LA GUERRA. SERVE PROTEGGERE I LUOGHI SANTI”

Solo in questo modo, chiosa Papa Leone XIV nella messa da Albano Laziale, è possibile promuovere una solidarietà e condivisione della fede in tutti gli ambiti della vita, «solo così è possibile costruire una cultura di pace aiutando a creare comunione tra persone, popoli e religioni».

Il perdono come unica via di pace è poi il trade union dell’intera giornata per il Pontefice, dalla Santa Messa all’incontro coi giornalisti fino all’Angelus nel ritorno a Castel Gandolfo: «dobbiamo dialogare e lasciare le armi», intima Papa Leone XIV con i cronisti assiepati nel comune laziale due giorni dopo la telefonata tra il Santo Padre e il Premier israeliano Netanyahu, a seguito dell’immondo attacco contro la piccola chiesa di Gaza.

Ed è proprio su quella vicenda che ritorna ancora Papa Prevost sottolineando la necessità di proteggere i luoghi sacri, tutti, «lavorando insieme in questo senso, lasciare tanta violenza e tanto odio».

IL SALUTO DEL PAPA ALL’ANGELUS DA CASTEL GANDOLFO: L’OSPITALITÀ, LA GENEROSITÀ E IL NUOVO AFFONDO SULL’ATTACCO A GAZA

L’ospitalità di Abramo, di Marta e di Maria, un gioco di accoglienza reciproca: «l’invito alla Cena del Signore è Dio stesso che passa a servirci, ma lui per primo ha saputo farsi ospite e sta alla nostra porta». Serve delicatezza, attenzione, apertura, tutti elementi richiamati da Papa Leone XIV nell’Angelus da una gremitissima piazza delle Libertà a Castel Gandolfo: serve più della generosità, Dio ci chiama ad uscire da noi stessi, ci fa fiorire alla nostra vita per qualcosa che ci riempirà definitivamente.

Angelus con Papa Leone XIV a Castel Gandolfo (ANSA 2025, Fabio Frustaci)

Spesso, rileva il Papa, non ci concediamo la parte migliore, l’ospitalità e la pienezza: «l’industria delle vacanze ci propone molte attività ma l’elemento più grande è la pienezza dell’accogliere e del farsi accogliere, abbiamo tanto da ricevere e non solo da dare». La vita da accogliere è tantissima e il mondo di oggi potrebbe brillare molto di più se davvero dovessimo essere casa accogliere per tutti, «in quanto prima di tutto noi siamo stati ospiti del Signore».

Sulle notizie drammatiche dal Medio Oriente e da Gaza, il Pontefice non cede il passo: «esprimo dolore profondo per l’attacco di Israele contro la parrocchia della Sacra Famiglia», ribadisce il Papa spiegando come la morte di quei 3 cristiani impone la preghiera per le vittime palestinesi (e cita i nomi delle tre vittime, ndr). «Tale atto si aggiunge ai continui attacchi militari contro Gaza: chiedo che si fermi subito la barbarie della guerra!», e chiede nuovamente l’appello per una pace immediata. Papa Leone XIV ammette di poter fare poco, ma parla direttamente col popolo cristiano a Gaza: «sono con voi e grazie per la vostra testimonianza di fede, la Madonna vi protegga e accompagni il mondo verso la pace».