Discorso di Papa Leone XIV ai membri del Parlamento UE: “istituzioni sappiano vivere con maggiore e sana laicità”. Il valore della religione e dei rapporti

LA LAICITÀ CRISTIANA E IL VALORE DELLA FEDE ANCHE IN AMBITO SOCIALE

Laicità e non laicismo: la Chiesa Cattolica è sempre stata molto chiara nell’indicare la necessità alle realtà politiche e istituzioni di non perdere mai il rapporto chiave con la fede e la religione, e Papa Leone XIV è brillante e molto semplice nel farlo notare durante il discorso tenuto davanti ai rappresentanti del Working Group on Intercultural and Interreligius Dialogue (giunti ieri in Vaticano). Davanti ai leader di diversi partiti UE – tra cui Manfred Weber, presidente PPE, con l’europarlamentare italiano Massimiliano Salini (FI) – il Santo Padre ha ricordato il valore chiave della laicità per tutti i politici europei.



Non un rapporto di dipendenza malsana come in un regime “etico”, ma bensì il suo opposto: «una sana laicità che affermi la valenza della religione nell’ambito politico», preservando però sempre la «distinzione» con la sfera pubblica, «senza però alcuna separazione o confusione». Così Papa Leone XIV nel discorso alle istituzioni del Parlamento Europeo giunti fino in Vaticano: citando esempi cardine come tre dei fondatori dell’Europa e tutti rappresentanti della sana cristianità laica in politica: più di ogni parola, vale l’esempio dei politici come «Robert Schuman, Konrad Adenauer e Alcide De Gasperi».



Papa Leone XIV incontra i membri del Working Group on Intercultural and Interreligious Dialogue (ANSA 2025, Vatican Media)

Il Pontefice ha invitato a promuovere il dialogo tra culture e religioni, sempre però ponendo l’ispirazione cristiana al centro della testimonianza positiva in un mondo sempre più diviso e contrariato: «Essere uomini e donne di dialogo», ha detto Papa Prevost, significa essere ben saldi sulla testimonianza del Vangelo promuovendo al contempo conforto, ascolto e apertura. Al centro rimanga però sempre «la dignità, la persona umana e la sua costituzione di relazione con la comunità».



IL PAPA RICHIAMA TUTTE LE RELIGIONI AD ESSERE PONTI E NON ARMI

Il lavoro interreligoso a cui le istituzioni europee sono chiamate con sempre maggiore spinta riguarda sia la promozione di uno “stile” laico e di apertura, sia per mantenere al centro il valore della fede tanto a livello personale quanto in ambito sociale. Nel discorso ai membri del Parlamento UE, Papa Leone XIV ha sottolineato come la parola stessa “religione” vede abitare al suo interno il riferimento agli elementi originari dell’umana persona: coltivare la dimensione religiosa e la fede cristiana per conferire «qualità ai rapporti interpersonali» ma anche per formare a vivere in comunità e nel società.

Dare valore ai rapporti umani e coltivare in maniera unitaria la sfera politica della comunità: il “richiamo” di Papa Leone XIV invita tutte le istituzioni europee a vivere con sempre maggiore laicità, evitando “doppiezze” tra privato e pubblico e non nascondendo la centralità della testimonianza cristiana per unire verità ed ascolto. Dal principio fondante della Costituzione italiana e delle normative fondative europee, al valore della fede come unità e “ponte” contro la disgregazione di un mondo sempre più in fiamme: poche ore dopo il discorso del Papa ai membri del gruppo interno all’Europarlamento è stata resa nota la preghiera di Leone XIV per il mese di ottobre per la Rete Mondiale di Preghiera del Papa.

Anche qui viene manifestata l’importanza a l’attenzione del valore laicale della fede, come spirito di continua collaborazione tra le diverse tradizioni culturali e religiose, senza però che nessuna fede possa mai divenire «arma». Le fedi siano «ponti e profezia per realizzare il sogno del bene comune», divenendo «lievito di unità» in un mondo frammentato.