SONNY COLBRELLI: DALLA VITTORIAA DELLA PARIGI-ROUBAIX ALL’ARRESTO CARDIACO….
Basta poco per cambiare totalmente vita. Sonny Colbrelli non ha scelto di farlo ma è stato costretto. Dall’apoteosi del 3 ottobre 2021 con la vittoria della Parigi-Roubaix, infatti, alla grande paura per l’arresto cardiaco dopo il traguardo della prima tappa del Giro di Catalogna. “Ormai convivo con due sensazioni – le parole del ciclista a La Gazzetta dello Sport – Mi piace guardare il trofeo, una pietra preziosa ma poi la mano va a cercare il defibrillatore che ho in corpo. La mia vita è cambiata, a volte dimentico di averlo ma quando lo tocco mi viene in mente quella brutta giornata. Ad un anno dall’incidente mi ha chiamato il dottor Borja Saenz, il paramedico che mi ha soccorso subito dopo il traguardo. Ci sentiamo spesso, se sono ancora in vita lo devo a lui. Un giorno vorrei andarlo a trovare per fare una pedalata insieme. Rimpianti? Ero all’apice della mia carriera, sapevo di avere ancora 2-3 anni buoni davanti a me. Ma dopo quello che mi è successo ho capito quanto si possa essere fragili, da invincibile in un attimo puoi essere morto”.
SONNY COLBRELLI E IL FUTURO: SARÒ ALLA PARIGI ROUBAIX, CERCHERÒ DI DARE CONSIGLI…
Dal momento del ritiro Sonny Colbrelli è rimasto… in pista nel ruolo di direttore sportivo: “Questo nuovo ruolo devo ancora capirlo bene. Essere direttore sportivo non è semplice, anche perché i corridori non mi considerano così. Domenica sarò alla Parigi-Roubaix sulla seconda ammiraglia della Bahrain-Victorious. Sarà una corsa imprevedibile come sempre, difficile dire chi è il favorito. Ma io mi gioco Ganna, quello visto alla Sanremo può dire la sua. Farà la differenza “limare” ed essere davanti nei punti chiave. Oltre a Ganna possono fare bene Trentin e Ballerini. C’è da capire la condizione di Milan dopo la caduta alla Gand. Poi sarà alla Freccia del Brabante e all’Amstel Gold Race. Cercherò di essere utile con consigli per i corridori”.