L'intervento di Parolin sulla "polemica" del Ministro Roccella sui viaggi ad Auschwitz: cosa ha detto il cardinale e da dove nasce il cortocircuito

CONFERMA O “BACCHETTATA”? COSA HA DETTO IL CARDINALE PAROLIN SUL “CASO” ROCCELLA

Da giorni hanno acceso un deciso dibattito politico le parole della Ministra della Famiglia Eugenia Roccella al CNEL in merito alle visite scolastiche presso il lager di Auschwitz-Birkenau in Polonia, causando un cortocircuito che ha travolto nello stesso “calderone” i temi complessi di Israele, Gaza e dell’antisemitismo che emerge con forza anche nel 2025. A margine del convegno dell’Unione delle Comunità Ebraiche a Roma, il cardinale Pietro Parolin interviene sulla vicenda e “risponde” alle polemiche sollevate sulle parole della titolare della Famiglia.



«È certo che ad Auschwitz non si va in gita», spiega il Segretario di Stato in Vaticano, riflettendo sul fatto che i viaggi verso i campi di concentramento nazisti servono per poter fare memoria di una «tragedia immane che ha colpito il popolo di Israele»: non solo, secondo Parolin, tale tipo di visita serve per chiunque per far fronte ad un monito della sempre più «crescente presenza dell’antisemitismo nel mondo». Il cardinale riprende così quanto già affermato negli scorsi giorni da Papa Leone XIV, ovvero una Chiesa preoccupata a livello globale sugli eventi contro cittadini ebrei in “correlazione” alle critiche contro lo Stato di Israele.



Card Pietro Parolin con la Premier Giorgia Meloni al Quirinale (ANSA 2025, Francesco Ammendola)

Per alcuni osservatori le parole del Segretario di Stato sarebbero una sorta di “bacchettata” alla Ministra Roccella che aveva sottolineato con polemica il rischio di ritenere i viaggi delle scuole verso Auschwitz delle “gite” per poter poi sostenere che l’antisemitismo «è solo di origine fascista e nazista». Per altri invece, l’intervento di Paroln serve a ribadire proprio quanto detto dall’esponente di Governo, ovvero che non è ammissibile prendere degli importanti viaggi educativi come uno strumento “politico” per condizionare le giovani generazioni, che poi vediamo (in piccola parte) andare in piazza agitando proclami e cori contro Israele e le persone di fede ebraica.



LE POLEMICHE SU AUSCHWITZ E LA RISPOSTA DELLA MINISTRA AGLI ATTACCHI DELLA SINISTRA

Ad ognuno le reciproche valutazioni per poter giudicare i dati, restano però le parole di Roccella e quelle del Segretario di Stato Card. Parolin, specie dopo che sulla vicenda era già intervenuta la Senatrice a Vita Liliana Segre – scampata alla barbarie della Shoah proprio dopo essere stata internata ad Auschwitz – rilevando come la memoria «fa male solo a chi conserva scheletri negli armadi».

L’impressione, al netto delle partigianerie politiche, è che il discorso piuttosto articolato della Ministra Roccella sia stato espresso con nettezza e maggior capacità di cogliere il punto dall’abile diplomatico della Chiesa Cattolica: ma che al fondo, il tema espresso è il medesimo. Contattata dall’ANSA la Ministra della Famiglia ha infatti sottolineato di essere «completamente d’accordo con il cardinale», in quanto ad Auschwitz non si deve affatto andare “in gita” ma che invece occorre ricordare e combattere l’antisemitismo tanto di ieri quanto di oggi, una vera «piaga che tutti dobbiamo sconfiggere».

Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara con la ministra della Famiglia, Eugenia Roccella (ANSA 2023, Claudio Peri)

In tal modo Roccella risponde alle critiche sollevate nelle scorse giornate dai banchi in Parlamento sia del Pd che della sinistra radicale: per la titolare del Governo invece, l’intervento fatto al CNEL nel convegno della UCEI riguardava un ampio approfondimento sul fatto che purtroppo ancora oggi si odono cori e teorie difformi dalla realtà, come quel “From the River to the Sea”, che di fatto non è solo uno slogan pro-Pal ma un tentativo di esprimere come lo Stato di Israele non debba esistere.

A quel punto Roccella ha evidenziato che il rischio è che anni di viaggi organizzati dalla scuola pubblica italiana sia serrvito più per condannare la destra che non per riflettere sull’infamia totalitaria dell’antisemitismo applicato su vasta scala nelle camere a gas di Auschwitz. Con poche parole e in maniera più netta, è quanto poi affermato oggi dal Card. Parolin.