Il premier francese Francois Bayrou ha proposto di eliminare alcune festività dal calendario per risparmiare soldi: non solo Pasquetta
Il primo ministro francese, Francois Bayrou, ha proposto la soppressione di alcuni giorni di festa, a cominciare da Pasquetta, con l’obiettivo di tagliare il debito pubblico che in Francia è piuttosto gravoso. L’annuncio è stato dato nelle scorse ore e come prevedibile ha creato non poche polemiche. Ma cosa ha detto di preciso Bayrou? Come riportato da numerosi media transalpini, secondo il primo ministro francese bisognerebbe abolire alcune festività come il Lunedì di Pasqua, da noi noto come Pasquetta, ma anche l’Ascensione e la festa di Ognissanti, tutte feste ovviamente religiose e molto sentite nella vicina Francia così come in Italia.
Obiettivo, rimuovere queste festività dai calendari, rendendo quindi quei giorni lavorativi e risparmiando più di 40 miliardi di euro (grazie anche ad altre iniziative in tal senso). L’introduzione del Lunedì di Pasqua nel calendario delle festività risale addirittura al quarto secolo, grazie all’imperatore Costantino: modificò il calendario religioso introducendo otto festività consecutive dopo la Pasqua, un periodo da dedicare alla commemorazione della resurrezione di Cristo e al pellegrinaggio a Roma. Questa tradizione durò oltrealpe fino al 1801 quando Napoleone Bonaparte rivisitò in parte il calendario religioso e le pratiche della Chiesa in Francia anche alla luce delle difficoltà economiche del Paese: si lasciò quindi un solo giorno di festa dopo Pasqua, appunto Pasquetta.
ELIMINARE PASQUETTA DAL CALENDARIO, PREMIER FRANCESE. “SONO APERTO A PROPOSTE”
Ora tocca a François Bayrou, egli stesso cattolico praticante, prova a rimettere mano al calendario, precisando che oggi il lunedì di Pasqua “non ha alcun significato religioso”, facendo chiaramente riferimento al fatto che chi oggi festeggia Pasquetta non lo fa commemorando la resurrezione ma semplicemente per stare insieme e divertirsi con una gita fuori porta o una grigliata, nulla che ovviamente ha a che fare con la tradizione cristiana.
In ogni caso il premier si è detto pronto ad accettare altre proposte e ad aprire un possibile dibattito, come ad esempio abolendo la festa dell’8 maggio, la data che segna la resa della Germania nazista, una sorta di nostro 25 aprile: “Queste sono proposte – ha detto il premier francese – sono pronto ad accettarne o valutarne altre. Se dovessero presentarsi altre idee, benvengano”.
Al di là delle date scelte François Bayrou è convinto che “questa modifica del nostro calendario dei giorni festivi farà affluire diversi miliardi al bilancio dello Stato, semplicemente perché le aziende, i negozi, la pubblica amministrazione, la nazione continueranno ad essere in funzione e la nostra produzione sarà migliorata”. Per il premier i giorni da abolire dovrebbero essere almeno due, riferendosi appunto al Lunedi di Pasqua e all’8 maggio, sottolineando come quest’ultima festività si inserisce “in un mese di maggio che è diventato un vero e proprio formaggio svizzero, dove la gente salta da un ponte all’altro delle festività”.

ELIMINARE PASQUETTA DAL CALENDARIO, PREMIER FRANCESE. “4,2 MILIARDI DI EURO…”
Secondo un grafico proiettato in occasione della conferenza stampa del Premier, solamente “tenendo aperto” durante questi due giorni si potrebbe risparmiare ben 4,2 miliardi di euro. Bayrou ci tiene a precisare che la sua misura non va confusa con quella proposta dal breve governo di Michel Barnier, che ha invece chiesto ai dipendenti di lavorare 7 ore all’anno straordinarie senza retribuzione per contribuire al finanziamento dell’autonomia.
“Non è affatto la stessa cosa di altre idee proposte l’anno scorso – precisa appunto il primo ministro di Francia – che prevedevano per ogni lavoratore una giornata di solidarietà, di cui non avremmo verificato l’effettivo rispetto e che si tradurrebbe solo in imposte sulle aziende”. La giornata di solidarietà è infatti finanziata dalle aziende stesse, per un totale di 2,4 miliardi di euro. Secondo la Ministra del Lavoro, Astrid Panosyan-Bouvet, la proposta di Bayrou si tradurrà in ogni caso in “un contributo” da parte delle imprese, i cui termini “saranno definiti nelle prossime settimane”. Quasi sicuramente il fronte sindacale si opporrà in massa.
