Pavia, proteste per l’attivazione dei corsi di “alfabetizzazione Lgbt” nelle scuole, un progetto di laboratori chiamato “Far bene per star bene“, che coinvolgerà tutte le classi dalle elementari fino alle superiori con l’obiettivo di educare i bambini e studenti di tutte le età alle tematiche legate all’orientamento sessuale e ai diritti per combattere le discriminazioni di genere. La critica in particolare è arrivata dal rappresentante al Senato della Lega Gian Marco Centinaio, che ha definito la misura inserita nei programmi scolastici come: “Una deriva ideologica che punta ad essere un lasciapassare per diffondere teorie gender e negare le differenze biologiche tra uomo e donna“, provocando anche un acceso dibattito sui social in merito.
Anche il movimento Pro Vita si è poi unito all’appello al Comune, chiedendo spiegazioni su questi corsi che potrebbero nascondere scopi poco espliciti poichè non viene bene chiarito quale sia l’obiettivo primario dell’iniziativa definita educativa, che è stata affidata all’associazione attivista “Coming Aut”, impegnata a difendere i diritti della comunità Lgbt.
Corsi di alfabetizzazione Lgbt nelle scuole a Pavia, Pro Vita chiede intervento ispettori del Ministero per verificare consenso genitori
Corsi di alfabetizzazione Lgbt nelle scuole a Pavia, il sindaco del Pd Michele Lissia ha risposto alle proteste della Lega dichiarando che il programma fa parte delle iniziative inserite nell’ambito dell’autonomia scolastica e che quindi ogni istituto ha la facoltà di scegliere quale laboratorio attivare tra quelli proposti. Sottolineando anche che qualsiasi nuova attività viene regolarmente comunicata alle famiglie che non si sono opposte. Per questo, ha aggiunto che, i corsi partiranno regolarmente anche perchè si tratta di azioni necessarie per completare il percorso voluto nell’ambito delle iniziative proposte dallo sportello comunale antidiscriminazione e bullismo.
Il portavoce di Pro Vita e Famiglia Jacopo Coghe, ha però insistito sulla richiesta di spiegazioni da parte dell’amministrazione in merito a questo tipo di attività per i bambini, chiedendo un intervento del Ministro Valditara e l’invio di una ispezione per verificare che la procedura del consenso dei genitori si sia svolta in modo corretto. La stessa associazione aveva pubblicato lo scorso 16 gennaio un comunicato stampa denunciando il fatto che ad organizzare questi laboratori sia una onlus che in passato aveva promosso un evento chiamato “Single Party” pubblicizzandolo sui social con una foto che ritraeva tre persone che si baciano in posa “oscena e volgare”.