La maestra sospesa per aver denunciato gli abusi subiti da una sua alunna ha parlato oggi a “La Vita in Diretta”. Ha voluto raccontare la sua incredibile storia per la quale è stata denominata “maestra coraggio”. I fatti risalgono al precedente anno scolastico: «Avevo preso servizio da poco e avevo notato che la bambina piangeva anche in maniera immotivata. Ho segnalato il caso alla dirigente scolastica, perché gli episodi erano preoccupanti. Ho inviato diverse relazioni via mail, poi a marzo ha raccontato di essere stata picchiata dal padre perché aveva preso un 6». E così ha deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine, visto che la dirigente scolastica l’aveva inviata a inviarle l’ennesima relazione. «Ho fatto la denuncia il venerdì, lunedì la dirigente mi ha preannunciato un provvedimento disciplinare». In attesa di conoscere l’esito del suo ricorso contro la sospensione di un giorno («Il giudice ha chiesto nella prima udienza di eliminare il provvedimento, ma la scuola non ha ancora agito e quindi ci sarà una seconda udienza»), ha cambiato scuola. Ma continua a sentire la piccola. «Ho sentito la bambina e mi ha detto che ora con la nonna è serena». (agg. di Silvana Palazzo)
ORA DIRIGENTE RISCHIA INCRIMINAZIONE
La dirigente scolastica che aveva sospeso la maestra per aver denunciato le presunte violenze subite da un’alunna rischia di essere incriminata. Secondo Il Giorno, può essere accusata di omissione di atti d’ufficio. Per ora non risulta ancora indagata e la Procura, almeno in questa fase, non può rivelare ufficialmente gli sviluppi di questa inchiesta sulla maestra sospesa, per la quale sono in corso accertamenti. Questa vicenda però potrebbe andare oltre la revoca del provvedimento di sospensione richiesta dalla maestra. «No comment», risponde la dirigente scolastica, preferendo non entrare nel merito della vicenda. Ma in parallelo all’inchiesta sui presunti abusi, che ha portato all’affidamento della bambina alla nonna, sono scattati accertamenti su quella che potrebbe configurarsi come un’omissione della dirigente scolastica. In caso di sospetti reati come le violenze sui minori, informare l’autorità non è una scelta, ma un obbligo per chi riveste un incarico pubblico. Come evidenziato dai sindacati della Uil Scuola, che difendono l’operato della maestra, il provvedimento alimenterebbe l’omertà, che per chi svolge ruoli istituzionali diventa un’ipotesi di reato, cioè l’omissione di atti d’ufficio. (agg. di Silvana Palazzo)
PAVIA, MAESTRA DENUNCIA ABUSI SU ALUNNA: SOSPESA
Maestra denuncia abusi subiti da una sua alunna e viene punita dalla dirigente scolastica. Questa è la storia incredibile di una insegnante di una scuola elementare nel Pavese. Più volte si era presa cura di una bambina di 6 anni che arrivava in classe impaurita e con lividi addosso. Aveva quindi deciso di raccontare tutto alla dirigente, ma non avendo avuto alcun riscontro ha denunciato tutto a carabinieri, Questura, Procura e servizi sociali. E la dirigente scolastica che ha fatto? L’ha sospesa per un giorno dall’insegnamento. Questo perché avrebbe violato il segreto di ufficio, quindi «avrebbe tenuto una condotta non conforme alle responsabilità e ai doveri inerenti il ruolo», causando un danno di immagine all’istituto. Per l’avvocato Luisa Flore della Uil, che si sta occupando del ricorso in tribunale contro la sospensione, si tratta di «un fatto di una gravità inaudita». L’insegnante si è infatti rivolta ai giudici per chiedere l’annullamento della sospensione. Al Corriere della Sera parla la maestra, che si sente ferita dal provvedimento «che sembra invitare i docenti a tacere».
“PUNITA PER AVERLA PROTETTA!”
La maestra spiega che il ricorso non è legato al fatto che con la sospensione percepirebbe 75 euro in meno di stipendio: per lei è una questione di principio. «Non passi un messaggio sbagliato, gravissimo: non si deve far finta di nulla, essere omertosi davanti a questi episodi», dice al Corriere della Sera. Si è accorta che qualcosa non andava nella bambina a settembre. Era triste e schiva, inoltre il rendimento scolastico calava. Nota lividi sulle gambe, a lei poi si rivolge la piccola per chiederle aiuto. La docente, che è anche psicologa, ha segnalato tutto alla dirigente, senza però avere risposta. Un episodio però l’ha spinta a denunciare tutto. «Avevo interrogato la bambina ma era impreparata. Conoscendo le condizioni in cui viveva le ho dato 6. Il padre la picchiò lo stesso. Il giorno dopo arrivò piangendo, con i lividi sulle ginocchia; c’è il referto del pronto soccorso, dove la nonna l’aveva portata». Quando la dirigente le ha chiesto l’ennesima relazione scritta, l’ha chiamata dicendole che avrebbe avvisato le forze dell’ordine se non avesse fatto nulla. E così ha fatto.