Fratelli d'Italia vuole introdurre nelle pensioni 2026 L'Opzione Donna, ma stavolta con un ampliamento della platea di beneficiarie.
Sulle pensioni 2026 Fratelli d’Italia vorrebbe proporre Opzione Donna, ad oggi “in cancellazione”. Dunque ora spetta al Governo Meloni individuare le risorse economiche adeguate per riuscire nell’intento di attuare tale misura.
FdI non sarebbe d’accordo sui 100 milioni di euro messi da parte come Tesoretto, in quanto sono reputati “insufficienti”. In questo modo non ci sarebbe spazio di manovra per poter approvare la soluzione, che ad oggi prevederebbe una proroga (e non strutturale).
Le pensioni 2026 potrebbero avere Opzione Donna?

A cercare un modo per poter inserire Opzione Donne anche nelle pensioni 2026 è il partito politico del gruppo della Premier Meloni. Tuttavia la senatrice della commissione Affari sociali, Paola Mancini, ha ribadito in più occasioni che le coperture finanziarie non sono sufficienti.
L’emendamento dovrebbe contenere le stesse regole (35 anni di contributi pagati e almeno 61 anni), salvo un tentativo di ampliare la platea di beneficiarie, che ad oggi è permesso soltanto alle lavoratrici che sono state licenziate oppure che sono impiegate in società in crisi.
L’idea è quella di consentirne l’accesso anche alle donne in stato di disoccupazione post dimissioni, licenziamento, contratto a tempo determinato scaduto oppure per un’eventuale risoluzione consensuale.
Si attende dunque una conclusione rosea, anche se recentemente l’Ocse aveva bocciato l’idea di prorogare Opzione Donna, mentre Fratelli d’Italia ha atto una stima approssimativa dei costi sostenibili nei prossimi 3 anni.
Gli emendamenti per chi lavora nelle basi americane in Italia
Nel testo vengono proposti altri due emendamenti, il primo introdotto da un componente della Lega, Marco Dreosto, che ha parlato di garanzie pubbliche in favore delle istituzioni bancarie che decidono di anticipare gli stipendi ai dipendenti civili italiani che lavorano nelle basi americane (sempre nel nostro Bel Paese) qualora l’amministrazione USA andasse in shutdown.
E ancora dal partito Lega, stavolta con la firma di Elena Testor, giunge la proposta di stanziare un milione di euro per trovare misure e strategie adatte a favorire l’indipendenza economica della donne (oggi sempre più scarna).
