Le pensioni di agosto del 2025 potrebbero subire degli aumenti ma anche delle riduzioni a causa di alcuni elementi. Ecco delle simulazioni.
Il mese di agosto prospetta delle pensioni più ricche per qualcuno, e meno per qualcun altro. Chi volesse dare un’occhiata anticipatamente potrà sempre farlo collegandosi all’area MyNPS e visualizzare gli importi totalizzati.
Gli importi potrebbero variare in base a molteplici fattori, dal conguaglio fiscale alle trattenute, dalla fascia reddituale alla restituzione dei soldi ottenuti indebitamente.
Uno sguardo alle pensioni di agosto del 2025

Il primo giorno utile affinché le pensioni di agosto possano essere regolarmente pagate in questo 2025 è proprio venerdì 1. Diverso è il caso di coloro che scelgono ritirare la somma in contanti (non più di 1.000€) e recandosi alle Poste Italiane, per loro è prevista una calendarizzazione in base alle lettere del cognome.
Ad esempio, dalla lettera A alla B il ritiro è possibile già da venerdì 1, dalla C alla D il giorno successivo (sabato 2, ma soltanto al mattino), dalla E alla K lunedì 4, dalla L alla O martedì 5, dalla P alla R mercoledì 6 ed infine dalla S alla Z giovedì 7.
In merito ai conguagli, onde evitare di ritrovarsi a vedersi annullata l’eventuale rateizzazione per eventuali debiti, è meglio che il contribuente provveda anticipatamente ad analizzare il miglior modello per la dichiarazione dei redditi.
Per chi avesse inserito come sostituto d’imposta l’INPS, il monitoraggio potrà avvenire all’interno del portale ufficiale e alla sezione relativa all’Assistenza fiscale per il 730 e ai servizi al cittadino.
Come funzionano i conguagli INPS?
L’INPS provvede a conguagliare le somme di denaro (dopo aver effettuato i conteggi provenienti dal 730) a partire dal mese d’agosto. Quanto alla rateizzazione la massima estensione è pari a 4 mensilità, con l’obiettivo di concludersi entro novembre.
Il calcolo a titolo di resoconti verrà determinato in base a delle regole specifiche, tenendo in considerazione sia i crediti da pagare positivamente sia i debiti da dover restituire, ecco perché ogni componente potrebbe rappresentare una variazione del denaro.
Ad esempio, ipotizzando che un contribuente abbia un debito Irpef pari a 110€ e un credito di 10€, nella prima rata ci saranno due movimentazioni differenti, sia il pagamento di dieci euro che la trattenuta di 35€. Dal secondo mese in poi, dopo aver compensato e recuperato il primo mese, ci sarà sempre un addebito di 25€ al mese per 4 mensilità.
Infine dal secondo mese in poi verranno applicati – come da regole del 730 – i tassi d’interesse corrispondenti allo 0,33% sul totale.
