Le pensioni che verranno pagate a marzo del 2025 potrebbero contenere degli errori nei conteggi, anche se l'INPS comunica di aver risolto.
Le pensioni previste in pagamento dal primo di marzo del 2025 prevedono due date differenti in base alla modalità di accredito (se si è scelto il ritiro presso gli sportelli delle Poste Italiane oppure con bonifico sul conto corrente bancario). Tuttavia ci sono delle precisazioni da dover fare laddove l’ente abbia sbagliato l’importo del cedolino.
Il problema sarebbe emerso – come da circolare INPS – sui calcoli della rivalutazione applicata agli importi di quest’anno, le cui incongruenze sarebbero avvenute per degli errori commessi dall’ente per quel che riguarda le soglie massime e l’aliquota reale e spettante da applicare alle stesse.
Pensioni di marzo 2025 con errori sul cedolino
Prima ancora che l’INPS effettuasse il pagamento delle pensioni di marzo di quest’anno 2025, molti utenti avevano lamentato sui social network e su numerosi forum sul web degli errori – visionati anticipatamente sul portale – che avrebbero ridotto nettamente il cedolino.
Con la recente circolare INPS risalente ai giorni scorsi, al 18 febbraio e numero 613, l’ente ha comunicato di aver risolto tempestivamente e che i cedolini mostreranno il reale importo spettante e senza alcun errore nei conteggi (come era accaduto precedentemente).
L’inesattezza riscontrata dai pensionati stava nel rapporto tra le soglie massime applicabili e la cifra da adeguare. Iniziamo dalla prima somma che riguarda il trattamento sociale minimo, il cui importo ammonta a 443,95 euro. Passando invece alle soglie massime occorre differenziare i pensionati coniugati dai non coniugati, i cui limiti sono rispettivamente di 19.884 euro e 14.113 euro.
Il calendario di marzo
A fronte della recente comunicazione dell’INPS il cedolino non dovrebbe presentare più alcun errore, ma laddove si dovessero riscontrare delle incongruenze sarà possibile notificarlo all’ente tramite i suoi canali telematici oppure chiamando al numero.
Ci teniamo a ricordare che il pagamento del trattamento è previsto al 1° marzo (sabato) per chi ha scelto di ritirare i soldi alle Poste e per i cognomi che vanno dalla lettera A alla lettera B, poi da lunedì i restanti cognomi fino al 7 marzo i cui beneficiari sono quelli interessati dalle lettere S e Z.
Laddove il pensionato non può recarsi in Posta è sufficiente che deleghi ad un suo familiare di fiducia purché esso porti con sé una carta di identità e la delega firmata dall’interessato.