Permessi Legge 104 aggiornati con nuove regole che cominceranno dal 2026. Alcune non prevedono la retribuzione.
I permessi ottenibili da un lavoratore che gode della Legge 104 a partire dal prossimo anno, precisamente dal 1° gennaio del 2026, saranno aumentati. Tuttavia occorrerà distinguere cos’è retribuito e cosa non.
A dare una delucidazione specifica è il portale Brocardi, che indica le regole previste per i diritti inerenti agli invalidi.
Guida ai permessi aggiornati sulla Legge 104
A partire dal 1° gennaio prossimo, 2026, i permessi sulla Legge 104 cambiano. Innanzitutto vengono aggiunte 10 ore retribuite di “uscita anticipata dal lavoro” purché ci sia una prescrizione da parte del medico curante.
Inoltre è necessario che il lavoratore sia affetto da una malattia cronica o invalidante, con disabilità di percentuale più alta o uguale al 74%, o sia seguito in una fase oncologica (al di là che sia un follow up o una visita ordinaria).
Le medesime regole valgono indifferentemente dall’impiego pubblico o privato, così come per i figli (a patto che sussistano le condizioni di salute appena citate).
Congedo fino a 24 mesi
Il congedo può essere esteso fino ad un periodo complessivo di 2 anni, a patto di esser consapevoli che non è retribuito. L’assenza può esser richiesta sia consecutivamente ma anche a tranche.
L’obiettivo della riforma è quello di tutelare il lavoratore che non gode di un buon stato di salute, a poter mantenere il proprio impiego. Durante la sua assenza non potrà svolgere altre attività professionali e non potrà – salvo lo faccia volontariamente – versare contributi ai fini pensionistici.
Sempre Brocardi spiega che una volta completato il periodo di congedo, gli impiegati potranno richiedere (laddove possibile) una ripresa graduale e in smart working.
Cos’è il social model of disability
Durante la metà degli anni ’70, nel Regno Unito nasce il fenomeno detto “social model of disability“, poi acquisito e riconosciuto dall’ONU soltanto nel 2006. Si tratta di un meccanismo nato per supportare emotivamente chi è affetto da disabilità.
Secondo questa filosofia di pensiero la disabilità di per sé “non esiste“, ma è la società moderna a renderla tale e con uno sgravio importante nella vita di chi quotidianamente deve combattere con malattie e patologie.
Secondo le attuali disposizioni di Legge, il legislatore deve garantire l’equilibrio sociale tra il lavoratore, che con la 104 ha il diritto di mantenere il suo posto di lavoro e richiedere pause e permessi per via di fattori non dipendenti da lui, e il datore di lavoro che dovrà esser conscio della situazione pur lasciando inalterati i suoi interessi.