E’ morto Tahar Mejri, divenuto tristemente noto per aver perso la moglie il figlio nel tragico attentato di Nizza di tre anni fa. Secondo quanto sottolineato dai media transalpini, citati dall’edizione online di Repubblica, Tahar, di origini tunisine, si sarebbe lasciato morire, talmente affranto dalla duplice scomparsa da non aver più voglia di vivere. «Non aveva alcun istinto suicida – le parole dell’Associazione delle vittime di Nizza, che conoscevano bene il signor Mejir – ma si è lasciato morire, talmente era triste e svuotato». Il 14 luglio del 2016, sulla Promenade des Anglais, la passeggiata degli inglesi a Nizza, morirono la moglie del 42enne Mejir, e il figlioletto di appena 4 anni. La donna morì praticamente sotto i suoi occhi, mentre il figlio inizialmente scomparve. Tahar vagò quindi per due giorni senza sosta per le strade della nota cittadina della Costa Azzurra, alla ricerca del piccolo Kylan, fino a che davanti ad un ospedale della stessa città, non le venne comunicata la terribile notizia: era morto anche lui nell’attentato.
PERSE LA MOGLIE E IL FIGLIO DURANTE L’ATTENTATO DI NIZZA
«E’ stata aperta un’inchiesta per verificare le cause della sua morte – le parole di Seloua Mensi, presidente dell’associazione Promenade des Anglais, in cui vi sono i familiari delle vittime – ma per la famiglia è morto di dolore. Se non fosse stato musulmano, si sarebbe suicidato». Quella notte di tre anni fa sconvolse l’opinione pubblica e il mondo intero: un camion di colore bianco, un tir con rimorchio, ruppe le barriere e investì volontariamente centinaia di persone che si erano riunite sulla famosa passeggiata per assistere allo spettacolo pirotecnico in programma quella sera. 86 le persone che vennero uccise dallo jihadista Mohamed Lahoueij-Bouhlel, poi a sua volta ammazzato dalle forze dell’ordine. Si può dire che quella di oggi sia l’87esima vittima di quella immane tragedia. La storia di Taher Mejir commosse i media francesi, che dal giorno della morte di moglie e figlio indossò sempre una t-shirt con la foto proprio del piccolo Kylan.