Cosa sono le Perseidi all'origine delle "stelle cadenti", tra scienza e leggende: quando osservare le "lacrime di San Lorenzo" nell'agosto del 2025
Superata la notte di San Lorenzo – il santo e martire cristiano che si celebra tutti gli anni il 10 di agosto -, molti saranno rimasti delusi dalla mancata osservazione delle cosiddette “stelle cadenti” che altro non sono se non frammenti della cometa 109P/Swiftuttt-Le oggi chiamati Perseidi: uno spettacolo certamente affascinante e che negli anni ha anche preso il nome di “lacrime di San Lorenzo” per commemorare il martirio del diacono romano.
Visto che moltissimi si staranno chiedendo se il treno delle Perseidi sia ormai passato e non sia stato osservabile dai cieli italiani, prima di addentrarci alla scoperta scientifica e mitologica di questo singolare fenomeno astronomico è utile partire da una precisazione: lo sciame delle “stelle cadenti”, infatti, quest’anno non coincide precisamente con la notte di San Lorenzo, ma – per via del consueto moto terrestre sfalsato rispetto al nostro convenzionale calendario – è spostato leggermente più avanti.
Secondo gli esperti, infatti, la notte di picco delle Perseidi è quella tra il 12 e il 13 agosto 2025 in cui si potranno osservare fino a 100 “stelle cadenti” all’ora: un numero nettamente inferiore rispetto agli anni passati, ma comunque apprezzabile da chi avrà modo di raggiungere luoghi in cui l’inquinamento luminoso e ai minimi (soprattutto montagne, il mare aperto, i boschi e le spiagge lontane dalle città); fermo restando che a causa della fase “calante” della Luna sarà comunque piuttosto difficile vedere il cielo pieno di “lacrime di San Lorenzo”.
Cosa sono scientificamente le Perseidi: l’origine (anche mitologica) delle famose “stelle cadenti” note come “lacrime di San Lorenzo”
Insomma, mentre ci prepariamo alla pioggia di Perseidi del 2025, vale la pena scoprire (o riscoprire) cosa c’è dietro a questo singolare fenomeno: per farlo dobbiamo partire dalla cometa 109P/Swiftuttt-Le che aveva un colossale nucleo da 26 km di diametro e si disintegrò parecchi secoli fa nello spazio profondo; scoperta per la prima volta nel 1862 ma con osservazioni che risalgono addirittura ai primi decenni dopo cristo.

Le Perseidi, insomma, altro non sono se non quelle minuscole particelle rimaste della mastodontica meteora che continuano a vagare senza meta nello spazio: ogni anno tra il 17 luglio e il 24 agosto, nel loro moto si avvicinano alla Terra e – nei rari casi in cui entrano in contatto con la nostra atmosfera – originano delle “palle di fuoco” che si avvicinano alla superficie terrestre; salvo disintegrarsi a centinaia di chilometri di altezza.
Di fatto, peraltro, le Perseidi non hanno nulla a che fare con le stelle richiamate nel loro nome popolare: se si trattasse veramente di stelle, non avremmo neppure il tempo di osservarle perché le loro dimensioni (nettamente superiori a quelle delle Perseidi) e la velocità con cui arriverebbero verso il nostro pianeta, comporterebbero l’immediata distruzione della Terra nell’arco di pochissimi secondi.
Proprio la singolare concomitanza del passaggio delle Perseidi con la notte in cui si celebra San Lorenzo è stata all’origine delle leggende che associano i due fenomeni: il nome di “lacrime” richiama proprio – secondo alcuni – al pianto del santo durante il martirio o – secondo altri – ai tizzoni ardenti utilizzati dei romani; mentre se in passato la pioggia di Perseidi aveva il suo picco proprio la notte del 10 agosto, oggi il fenomeno è considerato mobile in virtù del calendario che si basa solo parzialmente sul moto terrestre attorno al Sole.
