A Berlino è iniziato un processo ai danni di un 15enne affiliato dell'Isis, che stava pianificando un attacco ai danni di Taylor Swift

Un giovane ragazzo siriano è stato processato in quel di Berlino in quanto accusato di essere coinvolto in complotto ardito dallo Stato Islamico, l’Isis, con l’obiettivo di dare vita ad un attentato in occasione del concerto di Taylor Swift che si è tenuto l’anno scorso, in estate, in quel di Vienna. Lo riferisce il tabloid britannico Guardian, precisando che il caso è stato intentato dai procuratori federali contro l’imputato, un 15enne identificato come Mohammad A, cognome volutamente celato così come previsto dalle leggi tedesche sulla privacy. Le accuse nei suoi confronti sono quelle di preparazione di un “grave atto sovversivo di violenza” ma anche di sostegno a un’organizzazione terroristica all’estero, appunto l’Isis.



Il ragazzo siriano avrebbe tradotto materialmente dall’arabo un video riguardante la costruzione di bombe, una sorta di tutorial su degli ordigni fai da te, per poi averlo a sua volta inviato ad un 19enne, tale Beran A, che molto probabilmente sarebbe colui che avrebbe dovuto portare a termine l’attentato durante il concerto austriaco di Taylor Swift. Mohammad A è accusato anche di aver stabilito un contatto fra il 19enne e un membro dello Stato Islamico e alla luce di tutte queste gravi accuse è finito alla sbarra.



15ENNE ISIS PIANIFICAVA ATTENTATO: “VOLEVANO UCCIDERE UNA FOLLA DI PERSONE”

Il concerto a Vienna della star americana fu annullato, e forse non tutti ricordano che venne “abolito proprio per i sospetti circa un possibile attentato: vennero infatti arrestato due persone poco prima dell’evento, accusate di aver complottato un attacco pubblico nella capitale austriaca durante l’evento musicale. Ad essere arrestati furono appunto il 19enne Beran e il 15enne Mohammad, attualmente a processo, ipotizzando – ma senza avere certezza – che il luogo fulcro dell’attentato sarebbe stato proprio il concerto di Taylor Swift in programma presso lo stadio Ernst Happel della capitale.



Omar Haijawi-Pirchner, capo della protezione dello Stato e dell’intelligence presso il Ministero degli Interni austriaco, dichiarò ai media subito dopo i due arresti che il sospettato diciannovenne intendeva “uccidere se stesso e una grande folla di persone”, di conseguenza era ipotizzabile che lo stesso si facesse esplodere recandosi presso il concerto imbottito di esplosivi. Anche Taylor Swift in persona commentò quella vicenda, e attraverso la propria pagina Instagram spiegò di aver provato “un nuovo senso di paura” e “un enorme senso di colpa” per il potenziale rischio per i suoi fan.

Isis (Foto: screen da Youtube)

15ENNE ISIS PIANIFICAVA ATTENTATO: PROCESSO A PORTE CHIUSE

Il giorno della cancellazione del concerto venne fermato dagli agenti anche Mohammad A: il 15enne frequentava una scuola a Francoforte, nella Germania orientale, e all’epoca dei fatti aveva solo 14 anni. A lui giunsero attraverso i contatti in possesso di Beran: gli inquirenti risalirono a ritroso alla chiamata e appunto scovarono il 15enne oggi a processo. Il giudice presidente della Corte superiore di giustizia di Berlino ha accolto la richiesta dei suoi avvocati difensori di processare il cliente a porte chiuse, a causa della sua giovane età e della “copertura mediatica” importante dedicata al caso in questione.

Secondo il giudice, delle udienze aperte a tutti avrebbero potuto aumentare lo stigma verso lo stesso adolescente, che non è ancora in custodia ma a cui è stato vietato frequentare la scuola. Secondo chi indaga il giovane sarebbe diventato un seguace dello Stato Islamico soltanto pochi mesi prima il concerto, precisamente nell’aprile del 2024, e lo si capisce chiaramente dal fatto che in quel periodo inviò un messaggio in cui giurava fedeltà all’Isis. Il processo, iniziato nella giornata di ieri, lunedì 14 luglio 2025, dovrebbe durare circa un mese e mezzo, concludendosi il prossimo 26 agosto: le autorità tedesche hanno denunciato un crescente fenomeno di radicalizzazione fra i giovani sospettati, sia di destra che di sinistra, così come fra gli estremisti islamici.