Nel corso dell’ultima puntata stagionale del Maurizio Costanzo Show è stato ospite Pier Fortunato Zanfretta, il pensionato che racconta di essere stato rapito dal 1978 al 1980 per 12 volte dagli alieni. “Io non ho mai creduto ai marziani prima che accadesse”, ha esordito l’uomo dal palco della trasmissione andata in onda nella seconda serata di Canale 5. “Mi son trovato al momento sbagliato nel posto sbagliato, facendo vigilanza notturna”, ha aggiunto. L’uomo ha raccontato di aver incontrato “involontariamente” questi esseri alti “circa tre metri, color olivastro”. Quando li ha incontrati ha ammesso di aver provato molta paura e così il signor Zanfretta ha reso la descrizione dei presunti alieni. “Partiamo dalla testa: al posto dei capelli avevano delle vene che vedevi il sangue girare come se camminasse. Al posto delle orecchie avevano delle punte, due occhi triangolari gialli”, ha proseguito.
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Dario Vergassola ha deciso di smorzare il clima teso causato dal racconto dell’uomo mettendoci un po’ della sua ironia: “Ha fatto la descrizione di mia suocera!”, facendo sorridere Maurizio Costanzo e tutti gli ospiti presenti.
PIER FORTUNATO ZANFRETTA, PENSIONATO RAPITO DAGLI ALIENI PER 12 VOLTE
All’epoca degli incontri del terzo tipo, Pier Fortunato Zanfretta era in servizio poichè all’epoca faceva il metronotte. A conferma del suo racconto anche le impronte lasciate per terra: “Erano due”. A suo dire gli alieni incontrati si chiamerebbero “Dargos” e vengono da un pianeta che si chiama “Titania, terza dimensione”. Lui però non ci sarebbe stato ma sarebbe frutto dei racconti degli alieni. Quando è stato rapito, ha spiegato, “mi hanno portato su questo disco volante, questo astronave. Mi hanno sottoposto a un esperimento un po’ particolare”. Zanfretta ha quindi raccontato che c’era un macchinario che scendeva da un soffitto: “Mi hanno messo su un letto di acciaio, con sei punte mi hanno bucato gambe, fianchi, braccia. Da una parte usciva il mio sangue ed entrava in questo macchinario”. Gli ospiti in studio sono stati un po’ scettici rispetto ai suoi racconti. Ancora oggi ci pensa “perchè comunque non è finita, continuano a cercarmi”. “C’è un portale dove io entro e loro sono lì dentro e iniziano a parlarmi nella mia testa in una lingua strana”, ha proseguito. A colpirlo è il fatto che lui sia in grado di rispondere nel loro stesso idioma ma non sa cosa stia dicendo.
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