Negli studi di Quarto Grado c'è spazio per parlare dell'omicidio di Pierina Paganelli, con l'intervista a Loris Bianchi: scopriamo che cosa ha detto
Durante la puntata di ieri di Quarto Grado si è parlato dell’omicidio di Pierina Paganelli e in collegamento vi era Loris Bianchi, fratello della nuora della vittima, sentito negli scorsi giorni in tribunale nell’ambito del processo a Louis Dassilva. “Non è che mi aspettassi qualcosa di interessante e specifico, ero stato fomentato nel corso dei mesi da cose eclatanti dette in trasmissioni e da esperti che dicevano che c’erano cose che avrebbero tirato fuori, mi aspettavo un contraddittorio ma non è emerso nulla”.
Quindi ha proseguito: “Nel mio racconto non deve emergere altro in particolare, tutto quello che ho detto in corte d’assise è quello, non c’è nulla di nuovo o di diverso”. E ancora: “La vita è cambiata senza dubbio, il problema è che io non so come si possa ricordare determinati dettagli in una giornata normale, quella che era per noi quel giorno, per me sarebbe molto più preoccupante se una persona ricorda con precisione i minuti, per me era una giornata normale, già faccio fatica a ricordare il giorno prima, figuriamoci dopo due anni”.
PIERINA PAGANELLI, LORIS BIANCHI E IL GIORNO DELL’OMICIDIO
Loris Bianchi ha ricordato il giorno che Pierina Paganelli venne uccisa: “Quel giorno io sono sceso due volte in garage, una volta da solo e una con mio padre, la prima volta per fare una sorpresa a Louis mentre la seconda volta per portare su il cane a mia sorella che mio padre non ha le chiavi del portone, per cui si scende dal garage, aveva le chiavi di casa poi siamo entrati con le sue chiavi di casa in casa di mia sorella”.
La sera dell’omicidio Manuela e Loris seguirono la funzione religiosa online dei Testimoni di Geova: “Come abbiamo seguito la funzione religiosa? Non mi ricordo, io ho memoria che Louis aveva dato l’accesso del suo Wi-Fi e io non vorrei che mia sorella seguisse tramite il Wi-Fi di Louis, questa è una memoria che ho abbastanza chiara”.
PIERINA PAGANELLI, LORIS BIANCHI SULLA NIPOTE
Sulla versione fornita dalla nipote, figlia di Manuela (che era presente con loro quella sera ndr): “Mia nipote è stata chiara col pm da sempre. Basta comunque che dice la verità, dove sta il problema? Un conto è avere il contraddittorio su cui parlare, se ci sarà, spiegherà determinate cose, no problem”.
Di nuovo sui ricordi di quel giorno: “Non è che se in un momento succede un evento, cosa che io ho saputo il giorno dopo, la mia memoria diventa retroattiva e ricordo tutto, la memoria non diventa retroattiva dopo che succede un evento”. Infine sull’incidente a Giuliano Saponi, marito di Manuela Bianchi: “Io avevo all’epoca un’idea a riguardo ma non vuol dire che sia quella, se chi indaga è pessimista vuol dire che non hanno trovato nulla di importante, a loro spettano le indagini, c’è poco da dire e da fare”.