Pillola anti-Covid, chi può usarla e quando/ Come funziona: 4 capsule per 5 giorni

- Chiara Ferrara

La pillola anti-Covid prodotta da Merck è stata introdotta anche in Italia a partire da oggi 4 gennaio: chi può usarla e quando

pillola antivirale covid merck Merck, la sede di Kenilworth (LaPresse)

La pillola anti Covid-19 prodotta da Merck è arrivata anche in Italia ed in molti si stanno chiedendo chi può usarla e quando. Il medicinale, come riportato dal Corriere della Sera, è autorizzato per il “trattamento dei pazienti affetti dal virus, che non sono ricoverati, con recente insorgenza di malattia da lieve a moderata e con condizioni cliniche sottostanti che possono rappresentare fattori di rischio specifici per lo sviluppo della malattia in forma grave”. Il suo utilizzo inoltre non è raccomandato in gravidanza, mentre in caso di allattamento al seno “deve essere interrotto durante il trattamento e per 4 giorni dopo il trattamento”.

La somministrazione deve avvenire entro cinque giorni dall’insorgenza dei sintomi di positività al Covid-19, viceversa il farmaco potrebbe non dare gli esiti sperati. È per questa ragione che è fondamentale sottoporsi al tampone immediatamente dopo avere riscontrato un qualsiasi segnale di possibile infezione. Il trattamento, una volta dato il via libera, ha una durata di cinque giorni e consiste in 4 capsule da 800 mg totali da assumere due volte al giorno. Il costo di un ciclo, in base a quanto emerge dalle informazioni provenienti dal mercato americano, è di circa 700 dollari.

Pillola anti-Covid, chi può usarla e quando: da oggi anche in Italia

La pillola anti Covid-19 prodotta da Merck è dunque disponibile da oggi anche in Italia: il Comitato tecnico scientifico dell’Aifa ha fornito informazioni dettagliate in merito a chi può usarla e quando. Inoltre, ha illustrato il suo funzionamento: “il farmaco produce alterazioni del materiale genetico (Rna) del virus durante la replicazione, in modo da renderlo incapace di moltiplicarsi. Si prevede che in tal modo si riesca a ridurre la necessità di un ricovero ospedaliero dei pazienti che contraggono anche le nuove varianti del virus”, si legge.

Adesso spetta dunque alle Regioni, che hanno ricevuto il via libera dalla struttura commissariale del generale Figliuolo, il compito di fornire il medicinale a coloro che ne hanno necessità. Tutti i pazienti che lo assumono, ad ogni modo, dovranno essere iscritti in un registro di monitoraggio creato ad hoc al fine di verificarne gli effetti a breve e a lungo termine.





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