Il 2022 potrebbe aprirsi con una novità importante in campo farmaceutico, con Pfizer pronta ad accogliere la prima pillola anti-Covid che potrebbe aiutare in maniera decisa a sconfiggere la pandemia Ad annunciarlo è stato il presidente della casa farmaceutica Frank D’Amelio, che nel corso della “Conferenza sanitaria globale” ha svelato che da New York si è in fase di studio per la pillola che potrà esser utilizzata come terapia antivirale da prescrivere “al primo segno di infezione prima che i pazienti vengano ricoverati in terapia intensiva”.
Secondo quanto riferito da Pfizer il programma di sviluppo di Fase 2 e 3 è appena iniziato e solo lo scorso primo settembre è arrivato il primo traguardo, con la prima somministrazione ad un paziente per valutarne la sicurezza e l’efficacia dell’inibitore della proteasi orale. D’Amelio si è detto fiducioso: “In caso di successo, crediamo che possa essere autorizzato in via emergenziale nel quarto trimestre di quest’anno”. Il percorso infatti prevede prima la presentazione dei primi risultati alla FDA entro il 26 novembre, poi i dati definitivi verranno consegnati l’8 aprile e da lì arriverà la decisione finale.
Pillola anti-Covid, No-Vax nuovo mercato di riferimento
Dalla società farmaceutica newyorkese c’è fiducia nel lavoro: “Stiamo sviluppando una terapia orale antivirale perché crediamo che le opzioni di trattamento saranno fondamentali. Pensiamo che un farmaco orale sia un tassello fondamentale per venire a capo della pandemia. Potrebbe essere prescritto per un ciclo di trattamento di 5 giorni al primo segno di infezione“. Secondo quanto riferito la pillola anti-Covid verrà sviluppata a partire da un farmaco che già cura l’Hiv e potrà essere utilizzato anche come prevenzione nel caso in cui si entri in stretto contatto con chi è stato contagiato.
Franco Bechis, giornalista e direttore responsabile de Il Tempo, tra le pagine del quotidiano ha letto la mossa di Pfizer come tentativo di apertura verso un nuovo mercato, quello dei no vax: “l mercato è fatto anche di importanti parti della popolazione occidentale che faranno resistenza alla iniezione nonostante le misure restrittive che si stanno adottando (non in tutti i paesi), e quindi la pillola anti-Covid potrebbe dare fatturato e guadagni comunque interessanti.