Missione del card. Pizzaballa nella Striscia di Gaza: cibo, aiuti e preghiera. La telefonata di Papa Leone XIV e il grido di pace, “tragedie ingiustificate”
LA MISSIONE DEL CARD. PIZZABALLA CON IL PATRIARCA ORTODOSSO: L’INGRESSO A GAZA DOPO L’ATTACCO
Dalle parole ai fatti, in 24 ore: tanto Papa Leone XIV quanto soprattutto il Patriarca latino di Gerusalemme, Card. Pierbattista Pizzaballa, hanno immediatamente manifestato la vicinanza della Chiesa di Cristo alla comunità di Gaza dopo l’orrendo attacco/raid israeliano di ieri mattina contro la piccola chiesa della Sacra Famiglia nella zona est della Striscia. 3 morti, 10 feriti tra cui il parroco Romanelli: ebbene, come promesso ieri stamattina una delegazione con Pizzaballa e il Patriarca greco-ortodosso, Theophilos III, sono andati in missione a Gaza per portare solidarietà e aiuti alla comunità colpita.
E contemporaneamente il Santo Padre ha telefonato al Patriarca cattolico per valutare assieme il sostegno materiale sui prossimi passi da prendere, oltre che rivolgere la preghiera e la più stretta vicinanza dell’intera Chiesa Cattolica mondiale. Come recita il comunicato del Patriarcato di Gerusalemme, la delegazione delle Chiese di Terra Santa a Gaza ha visto entrare fisicamente Pizzaballa presso la comunità cristiana locale che conta circa 500 persone nella parrocchia della Sacra Famiglia (colpita in molte sue parti, sebbene la grande Croce che domina l’ingresso sia rimasta «salda e ferma» come nota il vicario della Custodia di Terra Santa, padre Faltas, ndr) e un centinaio in un’altra chiesa greco-ortodossa.

Il card. Pizzaballa stamattina ha valutato di persona i bisogni umanitari e l’intera gestione delle pratiche più semplici in un contesto dove ormai manca tutto per la guerra tra Israele e Hamas: un primissimo risultato è l’aver ottenuto dalle autorità di Israele e Hamas l’ingresso per assistere non solo la comunità cristiana ma anche il maggior numero possibile di famiglie e popolazione in difficoltà. «È stato assicurato il passaggio nei prossimi giorni di centinaia di tonnellate di scorte alimentari, kit di pronto soccorso e attrezzature mediche», dopo la spinta forte del Patriarcato latino assieme ai vari partner umanitari, «non sarete dimenticati né abbandonati», risuona l’appello finale del Card. Pizzaballa e del Patriarca Theophilos III.
PAPA CHIAMA PIZZABALLA: IL SOSTEGNO DEL VATICANO E IL GRIDO DI DOLORE, “BASTA STRAGI INSENSATE”
Prima dell’ingresso con la missione umanitaria a Gaza, il cardinale Pierbattista Pizzaballa è stato raggiunto da una lunga telefonata con Papa Leone XIV che già ieri aveva tuonato nel suo telegramma alla comunità cristiana nella Striscia parlando di una «guerra e attacco insensati». Il Santo Padre al telefono con il Patriarca rincara la dose sottolineando come sia «l’ora di finire con questa assurda strage».

Mentre era sulla strada verso la Striscia, racconta Pizzaballa ai media del Vaticano, ha ricevuto la chiamata di Papa Leone XIV che ha voluto esprimere piena vicinanza e affetto, oltre alla preghiera costante: ma il Pontefice ha assicurato anche il supporto di tutta la Chiesa oltre allo sforzo personale di raggiungere quanto prima «un cessate il fuoco per porre fine a questa tragedia».
Come ha raccontato lo stesso Patriarca a Vatican News, il Papa ha più volte ripetuto che queste stragi vanno conclude quanto prima, dato che anche l’ultimo attacco alla chiesa di Gaza è stato «ingiustificabile e bisogna fare in modo che non ci siano più». Nel comunicato poi apparso su Telegram, Papa Leone XIV sostiene la preghiera di tutti i cattolici per le vittime innocenti in Terra Santa e Medio Oriente, così come nel resto del mondo in fiamme ancora oggi., «la pace è l’unica via che preserva l’umanità».
L’”ERRORE” DI NETANYAHU E LA DIOCESI DI ROMA CHE PREGA PER LA CONVERSIONE DEI CARNEFICI
Mentre nel colloquio serale ieri il Premier di Israele Netanyahu, incalzato dal Presidente americano Donald Trump che chiedeva conto della strage avvenuta nella chiesa di Gaza, ha confermato la tesi dell’errore clamoroso («profondo rammarico per il colpo vagante contro la chiesa di Gaza, ogni vita persa è una tragedia»), interessante è stato il comunicato diffuso dalla Diocesi di Roma, retta come noto dal Santo Padre in persona.
Oltre al dolore e alla preghiera profusi assieme a Papa Leone XIV, il Vicariato di Roma invoca il dono della pace per la terra martoriata da secoli: viene chiesto nello specifico la liberazione degli ostaggi israeliani in mano ad Hamas, ma anche il cessate il fuoco finale. Non solo, il Vicariato di Roma esprime ulteriore solidarietà alle famiglie in difficoltà, invocando esplicitamente «la conversione dei carnefici» responsabili di oltre 60mila morti palestinesi e migliaia di civili e militari israeliani.
