James Pallotta rischia di finire a processo per la vicenda delle plusvalenze Roma: la procura capitolina ha presentato la richiesta di rinvio a giudizio dell’ex presidente giallorosso, con le accuse non solo di falso in bilancio, ma anche di violazione del testo unico dell’intermediazione finanziaria. Per gli inquirenti, sono cinque le operazioni di calciomercato per le quali si configurano tali reati. Ma Pallotta non è l’unico a rischiare di finire sul banco degli imputati, perché ci sono altre cinque persone coinvolte: si tratta in tutti i casi di ex dirigenti della Roma.
Si tratta degli ex ad Umberto Maria Gandini e Guido Fienga, il dg e vicepresidente esecutivo Mauro Baldissoni, il dirigente che si è occupato dei bilanci Francesco Malknecht e Giorgio Francia, che invece è quello che si occupa della contabilità. In questa vicenda non c’entrano nulla i Friedkin, che erano stati indagati all’inizio, ma per l’attuale proprietà capitolina è stata chiesta l’archiviazione.
PLUSVALENZE ROMA, LE OPERAZIONI DI CALCIOMERCATO FINITE NEL MIRINO
Le cinque operazioni finite nel mirino degli inquirenti sono state concluse tra il 2018 e il 202, mentre per quanto riguarda i bilanci, si arriva al 2022. Il caso plusvalenze Roma ruota attorno ai 60 milioni contabilizzati dal club giallorosso, invece dovevano essere 39.
Tra queste operazioni c’è quella per la compravendita di Spinazzola, ma anche il trasferimento di Luca Pellegrini, affari portati entrambi a termine nel calciomercato 2019. La difesa ritiene che le due operazioni non siano legate tra loro, invece per l’accusa le due operazioni sono state portate a termine per mettere nel bilancio somme maggiori al fine di sistemare i conti.
A tal proposito, c’è una mail del club giallorosso come prova del fatto che fosse un’unica operazione. Le altre operazioni riguardano il trasferimento di Nainggolan all’Inter per Zaniolo e Santon, Cristante che è stato preso dall’Atalanta, a cui è stato ceduto Tumminiello, ma ci sono anche gli affari Marchizza, Frattesi e Defrel.