Parole choc quelle prounciate dall'attivista islamico Seif Edine Abouabid a Radio 24: "La poligamia è come avere un'amante". E' scontro con Sardone
“Poligamia? E’ una scelta di libertà, come avere un’amante”: parole sconvolgenti , divisive, e che sicuramente non passano inosservate quelle pronunciate da Saif Eddine Abouabid, portavoce marocchino della comunità islamica di Saronno, definito “l’islamico più famoso d’Italia”, nonché autore del libro “Allah Patria e Famiglia” nell’episodio del 26 Marzo, de “La Zanzara”, ai microfoni di Giuseppe Cruciani, in onda su Radio 24.
Un argomento decisamente controverso, oggetto di un infuocato dibattito pubblico e politico, che riguarda la percezione della donna musulmana in Europa: l’ennesima prova di come l’acceso dibattito sull’Islam e sulla condizione femminile nei Paesi a maggioranza musulmana continui a infiammare il confronto, generando opinioni contrastanti e spesso inconciliabili.
Seif Edine Abouabid, noto attivista islamico, respinge con forza la narrazione della sua interlocutrice, l’europarlamentare leghista Silvia Sardone, sostenendo che l’Islam non sia sinonimo di oppressione, ma una religione che garantisce diritti e dignità alle donne, le quali si trovano a vivere in piena libertà, seppur in una prospettiva diversa rispetto a quella occidentale, tanto che, l’idea che le donne musulmane siano necessariamente vittime di un sistema patriarcale sia in realtà una semplificazione che non tiene conto della diversità delle esperienze personali e delle scelte individuali.
Il concetto stesso di poligamia, spiega, non è un’imposizione, ma una possibilità prevista da un sistema giuridico e religioso che si fonda su regole precise e su un equilibrio tra i coniugi: “La poligamia è una libertà di scelta, come la libertà di poter avere un’amante”. Questa è la tesi sostenuta dall’attivista, che paragona la poligamia islamica alla possibilità di intrattenere una relazione extra-coniugale, che seguendo la tesi della Sardone, dovrebbe essere giudicata come un reato dall’ordinamento italiano.
Poligamia e sottomissione, la Sardone replica: “Le donne devono stare zitte”
L’europarlamentare, autrice del libro “Mai Sottomessi: Cronache di un’Europa Islamizzata”, esprime in modo netto e senza troppi peli sulla lingua, la convinzione che molte delle pratiche culturali legate all’Islam siano in netto contrasto con i principi di uguaglianza e libertà su cui si fondano le democrazie occidentali: tra questi, la poligamia, che a suo dire, rappresenta uno degli aspetti più controversi, nonché una tradizione che, seppur proibita in Europa, in alcune comunità islamiche viene tollerata de facto, creando una situazione di ambiguità normativa e sociale.
Sardone denuncia quello un atteggiamento ipocrita da parte delle istituzioni europee e della sinistra politica, che, a suo dire, evitano di affrontare apertamente le implicazioni di queste pratiche nel timore di essere accusati di intolleranza o islamofobia: per lei, il rispetto delle diversità culturali non può mai tradursi in un abbassamento degli standard di tutela dei diritti umani, e il rischio di chiudere gli occhi di fronte a certe realtà è quello di normalizzare situazioni di sottomissione femminile, mascherandole sotto il velo della libertà di culto.
Il punto di frizione principale è individuabile nel concetto stesso di libertà: è più libera una donna che segue i principi della sua religione, accettandone le regole, o una che si conforma ai canoni della società occidentale? In questo scambio di vedute emerge una tensione più profonda, quella tra il desiderio di integrazione e la necessità di preservare le proprie radici culturali. In un’Europa sempre più segnata da identità plurali ed eterogenee, la sfida è trovare un punto di incontro tra modelli di società diversi, senza che nessuna tradizione diventi giustificazione per limitare i diritti fondamentali dell’individuo e il principio imprescindibile di libertà.
