Tre persone sono morte in Argentina a seguito di una polmonite definita di origine sconosciuta, e che non ha niente a che vedere con il covid. L’episodio si è verificato, come si legge sul Corriere della Sera, presso la clinica privata Luz Medica della provincia argentina di Tucuman, nel Nord Ovest della nazione, e in tutto sono stati nove i contagiati, fra cui otto membri del personale medico. Attualmente sono in corso i test sull’origine della malattia, ma come detto sopra è già stato escluso il covid, così come influenza, influenza di tipo A e B, o hantavirus.
I primi sei casi avevano mostrato i sintomi nel periodo 18-22 agosto, poi nella giornata di ieri, giovedì 1 settembre, altri tre nuovi casi erano stati annunciati, presentando dei sintomi fra il 20 e il 23 agosto. Le vittime, invece, sono state un’infermiera di 45 anni, un medico di 68 e una paziente di 70 che era ricoverata presso la clinica argentina per un intervento alla cistifellea. Secondo Luis Medina Ruiz potrebbe essere proprio la 70enne la cosiddetta “paziente zero” anche se sono in corso ulteriori esami per appurarlo. Per quanto riguarda i sintomi, la polmonite misteriosa che si sta diffondendo in Argentina provoca mancanza di respiro, dolori muscolari e febbre, e secondo il ministro della salute locale l’origine potrebbe essere un agente infettivo anche se non sono da escludere «cause tossiche ambientali».
POLMONITE MISTERIOSA IN ARGENTINA: FORSE LA LEGIONELLA?
Miguel Ferre Contreras, segretario medico del Sistema sanitario provinciale, ha aggiunto: «La situazione clinica va avanti da più di una settimana e non sono comparsi casi secondari, quindi possiamo dire che non abbiamo a che fare con un virus che si trasmette da persona a persona. In linea di principio, è qualcosa che non sta circolando nella comunità», escludendo quindi una trasmissione da persona a persona.
Il sospetto più forte è che il responsabile di queste morti possa essere il batterio della Legionella: «La comunità delle malattie infettive suggerisce che dobbiamo pensare alla Legionella . È un batterio difficile da coltivare e difficile da identificare. È lo studio che siamo in attesa di vedere se siamo di fronte a quel quadro o meno» ha ammesso il viceministro Ferre Contreras.