Tensione in Polonia: droni russi abbattuti dopo aver violato lo spazio aereo europeo. Tusk chiede l'articolo 4 della NATO, che non lo ritiene un attacco

Il “momento più vicino a un conflitto aperto dalla Seconda guerra mondiale“, così il primo ministro polacco Donald Tusk ha parlato al Parlamento dei droni abbattuti nel proprio spazio aereo col supporto di aerei militari degli alleati NATO, ma comunque non c’è “alcun motivo di credere che siamo sull’orlo di una guerra“.



Mosca ha negato ogni responsabilità, ma comunque una fonte ha riferito a Reuters che l’Alleanza Atlantica non sta trattando l’incidente come un attacco, bensì come un’incursione intenzionale. Dalle prime indicazioni è emerso che l’ingresso dei droni russi nello spazio aereo europeo sia stato intenzionale, non accidentale, ha affermato il capo della diplomazia dell’UE Kaja Kallas.



Il ministero della Difesa russo finora non ha commentato la vicenda, ma il chargé d’affaires russo a Varsavia ha dichiarato che i droni provenivano dalla direzione dell’Ucraina, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa statale russa RIA. “Sappiamo una cosa: questi droni volavano dalla direzione dell’Ucraina“, ha dichiarato Andrei Ordash, come riportato da Reuters, dopo aver lasciato il ministero degli Esteri polacco.

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, non è entrato nel merito, limitandosi a negare il coinvolgimento russo: “I vertici dell’UE e della NATO accusano quotidianamente la Russia di provocazioni. Il più delle volte senza nemmeno cercare di presentare almeno qualche argomento a sostegno“. (agg. di Silvana Palazzo)



COS’È SUCCESSO IN POLONIA E PERCHÈ AEREI NATO HANNO ABBATTUTO I DRONI DALLA RUSSIA: SI ALZA LA TENSIONE IN EUROPA

È quasi la mezzanotte tra il 9 e il 10 settembre 2025 quando una decina di droni di probabile origine russa ha violato lo spazio aereo della Polonia, provocando la reazione immediata delle forze aeree alleate NATO che sono intervenute per abbattere i droni stessi chiudendo lo spazio aereo appena violato da oggetti esterni non autorizzati. Parte tutto da qui la tensione ad alta quota che l’Europa sta sperimentando in queste ore, con una guerra in Ucraina che non cessa e con le garanzie per il futuro post-bellico che ancora non trovano la piena concordanza all’interno dei “volenterosi UE”.

Immediata la chiusura dello spazio aereo, droni abbattuti e ben 19 violazioni registrato all’interno della Polonia: questo il bilancio al momento, con i media polacchi che parlano di un drone che è caduto su una casa provocando un incendio (non è chiaro però se come conseguenza dell’abbattimento o come diretto bersaglio). Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, ha detto il Premier Donald Tusk aprendo la riunione d’emergenza del Governo con le forze militari (in contatto con gli alleati NATO), mai si è arrivati vicino ad un nuovo grande conflitto mondiale come ora.

Droni russi in Polonia: il Presidente Nawrocki con il capo della sicutezza nazionale Cenckiewicz e il generale NATO Rzeczkowski (ANSA-EPA 2025)

La Polonia non è in guerra, specifica il leader polacco, ma la situazione è decisamente grave e senza prevedente: «è un atto di aggressione», ripete il Governo di Varsavia con anche il Presidente Nawrocki, ringraziando gli aerei NATO dei Paesi Bassi per aver contribuito a fermare i droni mentre violavano lo spazio aereo europeo (in volo anche dei caccia italiani per normale ricognizione). Secondo il Presidente dell’Ucraina Zelensky quanto è avvenuto in Polonia è tutt’altro che un incidente e serve per capire come occorra fin da subito impedire alla Russia di provocare ulteriori danni e tensioni in Europa.

Secondo l’Alto Rappresentante della Politica Estera europea, Kaja Kallas, dagli elementi in mano al momento si deduce come Mosca abbia lanciato una nuova provocazione contro un Paese dell’Alleanza Atlantica e dell’Unione Europea., mentre il vicepremier e Ministro degli Esteri italiano Tajani parla apertamente di «provocazione inaccettabile da respingere con fermezza da un’Europa unita».

LA NATO RIUNITA PER STUDIARE LA RISPOSTA A PUTIN: CHIESTA L’ATTIVAZIONE DELL’ARTICOLO 4 DEL TRATTATO

La Polonia richiederà l’attivazione dell’articolo 4 della NATO e per questo si prevede che possa attivarsi una consultazione su ampio raggio degli Stati membri dell’Alleanza Atlantica: la tensione è alle stelle e non solo per l’ininterrotta pioggia di droni sull’Ucraina, aumentata dopo lo stallo e il fallimento del piano di pace discusso da Trump con Vladimir Putin in Alaska.

Nel suo discorso alla nazione il Premier polacco Donald Tusk ha invocato l’attivazione dell’articolo 4 della NATO, ovvero quello che prevede un meccanismo di consultazione tra le parti alleate in caso di minaccia all’integrità territoriale, indipendenza politica o di sicurezza di una delle parti del Trattato.

Questo sarebbe emerso dalla riunione in corso stamane con i rappresentanti NATO a seguito dell’incidente in Polonia, confermato già da alcuni Governi europei. La risposta all’aggressione russa, se dovesse essere confermata tale, è tutta da chiarire anche perché le consultazioni dell’eventuale attivazione dell’articolo 4 non prevedono per forza un intervento o risposta armata, il che sì aumenterebbe l’escalation verso drammatici scenari di guerra.

COS’HA DETTO IL PREMIER TUSK E LA PRESIDENTE VON DER LEYEN. RUSSIA: “NON CI SONO PROVE SIANO NOSTRI”

In un discorso d’emergenza alla nazione, il Primo Ministro della Polonia ha definito l’attacco con droni russi come una provocazione su larga scala: quanto avvenuto nella notte con la violazione dello spazio aereo è stato subito eliminato, con l’abbattimento degli stessi droni, ma Varsavia è ora in contatto con il Segretario generale della NATO Rutte per capire come rispondere materialmente alla più che probabile provocazione russa (che, va detto, non ha rivendicato nulla finora). Tusk ha ordinato di riaprire gli aeroporti e lo spazio aereo polacco, mentre sono però ancora in ricerca le parti dei droni abbattuti questa notte.

Donald Tusk, Premier Polonia dopo la violazione dei droni russi (ANSA-EPA 2025)

Intervenuta questa mattina a Strasburgo per il tradizionale discorso sullo Stato dell’Unione, la Presidente della Commissione UE Ursula Von der Leyen ha espresso piena solidarietà – con il plauso di tutto il Parlamento Europeo – alla Polonia dopo la violazione dello spazio aereo, di fatto coincidente con il confine orientale della stessa UE.

«Oggi abbiamo assistito a una violazione spietata e senza precedenti dello spazio aereo polacco ed europeo da parte di oltre 10 droni russi Shahed», sottolinea Von der Leyen nella plenaria dell’Europarlamento, ribadendo come l’intera UE esprime solidarietà e si appresta a capire con gli alleati della NATO quale tipo di risposta inviare a Mosca. Dal Cremlino per ora tutto tace, anche se un diplomatico russo – l’incaricato d’affari russo in Polonia, Andrei Ordash – sottolinea alle agenzie internazionali come non vi sia ad oggi nessuna prova che i droni siano di fabbricazione e origine russa.

In una nota da Palazzo Chigi, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni esprime piena solidarietà alla Polonia per la «violazione grave e inaccettabile» dello spazio aereo tanto dello Stato alleato quanto dell’intera NATO, nonché confine europeo: il Governo italiano continua a lavorare per garantire una piena sicurezza per l’Ucraina e l’UE stessa, «e per raggiungimento di una pace giusta e duratura», conclude la Premier Meloni.