La Polonia ha prorogato per altri due mesi i pattugliamenti anti-migranti sui confini con la Germania e la Lituania: duro colpo all'area Schengen
Dopo aver (quasi) completamente chiuso i confini con i territori fedeli a Mosca, la Polonia ha deciso di prorogare ulteriormente i controlli sui confini con la Germania e la Lituania dalle quali proverrebbero – secondo il governo di Tusk – la maggior parte dei migranti irregolari in quello che i media polacchi definiscono “turismo del rimpatrio“: accuse fermamente rigettate da Berlino, che – dall’altra parte – si è offerta di effettuare pattugliamenti congiunti con i partner polacchi.
Prima di arrivare alle novità sui confini sempre più blindati dell’area Schengen, è utile ricordare che la Polonia fin dallo scoppio della guerra in Ucraina (con la quale, peraltro, confina) ha accusato a più riprese la Russia e la Bielorussia di usare i migranti come “arma” di una guerra ibrida utile per aumentare la pressione sull’Europa: dopo aver aumentato i pattugliamenti sui confini russi, Varsavia lo scorso marzo ha interrotto completamente le richieste di asilo da Minsk per infliggere un duro colpo alla guerra dei migranti.
La Polonia estende i pattugliamenti anti-migranti sui confini con Germania e Lituania: cosa succede
Dopo essersi blindata a Est, però, la Polonia ha visto anche aumentare gli arrivi di migranti irregolari dall’Ovest europeo e i media locali hanno iniziato ad accusa Berlino di sfruttare il territorio polacco per i rimpatri degli irregolari provenienti dal Medio Oriente (ovvero quelli che sfruttavano la tratta attraverso la Russia e la Bielorussia): Merz, alle accuse polacche, aveva risposto negando l’esistenza di un “turismo del rimpatrio”, invitando i partner di Varsavia a collaborare per abbattere quello che il cancelliere ha definito “un problema comune“.

Dal conto suo, il governo della Polonia aveva “rispettosamente” ricordato a Merz che le Germania non aveva nessun diritto di dire a Varsavia come comportarsi sui suoi stessi confini e, dopo aver rifiutato la proposta di pattugliamenti congiunti, il mese scorso aveva aperto per la prima volta a maggiori controlli sui confini tedeschi e lituani: secondo i dati ufficiali, in un mese di sperimentazione sono state controllare più di 490mila persone e 185 sono state respinte in quanto sprovviste di documenti.
Infine, in queste ore il ministro degli Interni della Polonia, Marcin Kierwiński, ha annunciato – precisando, in ogni caso, che “non sarà una grande sorpresa” per nessuno – che i pattugliamenti sui confini con la Germania e la Lituania sono stati “prorogati per altri due mesi“: resteranno complessivamente in vigore fino al prossimo 4 ottobre, ma già nel corso di settembre ci sarà un nuovo incontro tra Kierwiński e Tusk nel corso del quel si deciderà per una nuova – probabilmente ovvia – proroga.
