La Flotilla si dirige verso il blocco navale israeliano col proposito di violarlo. Ieri Mattarella hai rivolto un appello a desistere, respinto
In una diversa area del Mediterraneo, la Flotilla sembra seguire la rotta della “Capitana Carola”, sei anni fa nel Canale di Sicilia. Era in missione ufficialmente umanitaria anche la Sea Watch 3: voleva far sbarcare in Italia alcune decine di migranti per conto di una Ong tedesca.
La nave era stata avvertita dalle autorità di polizia italiane del divieto di superare il confine marittimo nazionale (ed europeo esterno). Ancora in acque internazionali, a fine giugno 2019 la Sea Watch 3 fu visitata a bordo da una delegazione di parlamentari italiani del centrosinistra, allora all’opposizione del governo Conte 1 come oggi del governo Meloni. C’erano, fra gli altri, l’ex ministro cattodem Graziano Delrio, il leader della sinistra dem Matteo Orfini e Nicola Fratoianni, oggi leader di Avs.
Era trascorso poco più di un mese dalle elezioni europee che avevano registrato una schiacciante vittoria della Lega. E pochi giorni dopo era in programma un appuntamento politico di primo livello: il Consiglio dei capi di Stato e di governo della Ue per rinnovare tutte le alte cariche dell’Unione.
Il finale di quel “reality” è ormai agli annali. La Sea Watch 3 violò i confini, entrò a forza nel porto di Lampedusa, speronando una motovedetta militare italiana. Carola Rackete non venne in alcun modo perseguita per via giudiziaria e fu lasciata libera di tornare subito in Germania (dal padre: ex alto ufficiale della marina militare tedesca e poi consulente dell’industria degli armamenti). La Capitana è stata infine eletta l’anno scorso all’europarlamento e siede a Strasburgo nello stesso gruppo della sinistra estrema che offre immunità all’italiana Ilaria Salis, votata nelle liste Avs.
Un mese dopo il governo Conte 1 si dimetteva e apriva le strade a un “ribaltone”. Si concretizzò quella che è poi sempre di più apparsa la vera missione (politica) della Sea Watch 3: promuovere una crisi politica in Italia, espellere la Lega dalla maggioranza per farvi rientrare il Pd, sotto lo sguardo interessato del presidente francese Emmanuel Macron e della cancelliera tedesca Angela Merkel.
L’ex vicepremier Matteo Salvini – che aveva ordinato l’alt alla Sea Watch 3 – dovette affrontare una lunga serie di indagini e processi giudiziari per le sue decisioni di ministro dell’Interno sulla gestione dei flussi migratori irregolari e incontrollati.
Quando all’inizio di settembre il Senato votò la fiducia all’esecutivo Conte 2, la senatrice a vita Liliana Segre – reduce dalla Shoah – espresse apertamente il suo favore alla nuova maggioranza M5s-Pd, affermando che era la precedente formula politica a preoccuparla per “il clima di odio degli anni Trenta”, anzitutto quello antisemita.
Ancora poche settimane e – dopo un nuovo successo elettorale locale della Lega – la senatrice fu spinta con gran clamore dalla nuova maggioranza di sinistra al vertice di una commissione parlamentare straordinaria “contro i fenomeni di odio”: ancora con l’antisemitismo come bersaglio esemplare.
Sarà certamente interessante osservare quale sarà il finale del nuovo “reality”: quello di una Flotilla che ospita a bordo due europarlamentari italiani (una Avs e una Pd) assieme a un senatore M5s e a un deputato dem. La marina militare italiana – su ordine di un governo in cui Salvini è tornato vicepremier – segue a distanza il corteo di yacht, diretto verso Gaza sotto bandiere palestinesi e ufficialmente in missione umanitaria. Le navi italiane hanno però l’ordine di non oltrepassare le acque territoriali israeliane, che sono già state dichiarate chiuse dalle autorità di Gerusalemme. Le quali considerano il tentativo ostile della Flotilla come un atto esemplare di antisemitismo.
Forse anche per questo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella – che attorno all’incidente di Lampedusa è sempre rimasto in silenzio – ha ritenuto di far sentire la sua voce perché la Flotilla si fermi e accetti l’ipotesi di mediazione avviata dal governo italiano, attraverso la Cei e il patriarcato latino di Gerusalemme.
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