Secondo il professor Fabrizio Pregliasco, membro della task force anti covid della regione Lombardia, non servirà vaccinarci di nuovo tutti
Secondo il professor Fabrizio Pregliasco, stimato membro della commissione anti covid della regione Lombardia, virologo dell’ospedale Galeazzi di Milano, bisognerà stringere ancora i denti per qualche settimana, prima di capire se realmente il covid abbia allentato definitivamente la sua presa mortale. Parlando stamane con i microfoni del programma ‘Rotocalco 264’ su Cusano Italia Tv, ha spiegato: “Bisognerà scavallare l’inverno per capire cosa fare in termini generali sull’esigenza di rivaccinazione: immagino che non sarà necessario rivaccinarci tutti, ma farlo con una programmazione e una strategia vaccinale simile a quella dell’influenza, quindi con esigenze di richiamo annuale per le persone più fragili e per quelle più esposte”.
Pregliasco ha quindi ribadito di fatto un concetto che da settimane, da quando cioè i casi sono in costante diminuzione, lo stesso ha più volte precisato. Il professore ha parlato anche della protezione dalla vaccinazione anti covid facendo chiarezza su un aspetto molto importante: “Non c’è un azzeramento della protezione vaccinale dopo 6 mesi c’è una riduzione percentuale che però da’ una residua capacità di risposta”.
PREGLIASCO: “DOBBIAMO FARCI TROVARE PRONTI IN INVERNO”
Di nuovo sulla pandemia di covid che non è ancora stata sconfitta: “C’è la necessità di essere pronti, organizzarsi dal punto di vista dei protocolli e non abbassare la guardia perche’ ancora oggi ogni contatto interpersonale rappresenta un potenziale rischio d’infezione anche se grazie ai vaccini c’è una protezione in termini di malattia grave e questo ci deve far stare piu’ sereni, ma non troppo”.
Secondo Pregliasco è fondamentale farsi trovare pronti in caso di un’eventuale nuova ondata, evitando il ripetersi degli errori passati: “non dobbiamo preoccuparci, ma pre-occuparci, cioè organizzarci: questa pandemia va vista come le onde di un sasso in uno stagno, le prime onde più pesanti, poi vanno a ridursi, però siamo ancora in una fase intermedia”. La speranza ovviamente è che si possa arrivare ai mesi di aprile e maggio 2022 praticamente indenni, e soprattutto, che le zone arancioni, rosse, i lockdown e le restrizioni, siano a partire dal 2022 solamente un triste ricordo.
