E’ scattato da ieri l’obbligo per i distributori di carburanti di esporre i prezzi medi di benzina e diesel accanto a quelli di vendita. Un nuovo modus operandi che, come sottolineato dai colleghi di SkyTg24.it, evidenzia quanto siano lampanti le differenze fra i costi dei carburanti anche all’interno di una stessa città, arrivando fino a 40 centesimi tra un quartiere e l’altro. L’obbligo di esporre i prezzi medi giunge in un periodo dell’anno che, come da tradizione, vede il costo del carburante in aumento, alla luce dei grandi esodi estivi che scatteranno dal weekend in arrivo. Nel corso dell’ultimo anno comunque, sottolinea SkyTg24.it, il prezzo di benzina e diesel è rimasto sostanzialmente invariato, con la verde e il gasolio che di questi tempi nel 2022 costavano leggermente al di sopra del prezzo attuale.
E’ vero anche che all’epoca era in vigore lo sconto dello Stato, un bonus che è pesato sulle tasche degli italiani ben 8 miliardi di euro e che venne inaugurato a marzo del 2022. Valeva esattamente 30,5 centesimi per ogni litro dopo di che è stato ridotto e quindi eliminato definitivamente a gennaio. Da quel momento i prezzi dei carburanti hanno iniziato a ricrescere con la benzina che è salita fino a quota 1,8 euro per litro seguendo le quotazioni internazionali dei prodotti petroliferi.
PREZZI CARBURANTI, DIVARI FRA QUARTIERI STESSA CITTA’: FINO A 20 EURO PER UN PIENO
Con la pratica dei prezzi medi il governo punta ora ad una maggiore trasparenza e ad evitare speculazioni, e come detto in apertura, emergono lampanti le differenze fra le varie pompe, con i carburanti che sono spesso più cari in autostrada ma anche sotto delle determinate insegne o nei centri storici.
A Roma e a Milano, ad esempio, si arriva fino a 40 centesimi di differenza che si traducono in circa 20 euro al litro. Meglio quindi fare un breve giro in più in auto per trovare il distributore più conveniente o eventualmente servirsi delle applicazioni che possono aiutare a trovare la benzina meno cara in zona.